A Zara il mistero della morte dell’ex capo degli agenti segreti

Trovato in auto vicino a Knin, era stato appena interrogato dall’Anticorruzione. Omicidio o suicidio, la polizia indaga
Una pattuglia della polizia croata
Una pattuglia della polizia croata

SEBENICO Lo hanno trovato senza vita, a bordo della sua auto, una vistosa ferita al capo causata da arma da fuoco. Il corpo di Toni Matas è stato rinvenuto nelle vicinanze di Tenin (Knin), località dalmata alle spalle di Sebenico. Una morte eccellente, se così si può definire, visto che Matas, ex capo della sezione di Zara dei Servizi segreti croati (Soa), dirigeva attualmente il Settore sicurezza dell'Azienda postale croata.


Sulla morte dell’uomo resta per ora il giallo: Matas è stato assassinato oppure ha voluto suicidarsi. Anche se nessuno al momento lo conferma, la seconda ipotesi è quella più gettonata tra gli inquirenti: nella vettura sarebbe stata trovata quella che potrebbe essere una lettera d'addio dello 007 croato, uomo d'assoluta fiducia di Tomislav Karamarko. Quest'ultimo, presidente per quattro anni del partito dell'Hdz ed ex ministro dell'Interno e del Soa, si era adoperato per fare di Matas – senza riuscirci - il numero uno dei Servizi segreti all'epoca in cui il governo era guidato dall’allora premier Tihomir Orešković. In precedenza, nel 2007, Karamarko – che allora era il capo dei Servizi segreti – aveva deciso di affidare a quello che riteneva il suo delfino la posizione di comando in seno alla sezione zaratina dell'Intelligence.

Venerdì scorso Matas era stato interrogato dagli investigatori dell'Uskok, l'Ufficio croato per la lotta alla corruzione e la criminalità organizzata, in relazione all'affaire Josipa Rimac. Quest’ultima è l’ex sindaca accadizetiana di Tenin, finita in carcere dal giugno scorso perché coinvolta in uno scandalo di corruzione e abuso di potere, con supposti danni allo Stato croato per milioni di kune. Secondo varie fonti, Matas avrebbe avuto un forte ascendente su Rimac, che ne seguiva i consigli ritenendolo un agente di sicuro affidamento. Era stato proprio lui ad avvertire Rimac che nella sua vettura, un'Audi, era stata sistemata una cimice spia per intercettazioni. Una scoperta che aveva mandato all'aria la gran mole di lavoro condotta dagli investigatori per incastrare Rimac, fino all'anno scorso una tra le donne di maggior potere in Croazia.

Il portavoce della Questura di Sebenico e Tenin, Šime Pavić, ha fatto sapere ieri pomeriggio che le indagini sono in corso e che non è stato ancora chiarito se si tratti di omicidio o suicidio.

Su Matas il faro dei media croati si era acceso anche dieci anni fa, quando la sua auto aveva investito mortalmente un pedone nei Castelli spalatini. L’agente era stato però scagionato da ogni tipo di accusa. —


 

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