A Villa Cesare hotel di lusso con campo da golf

UMAGO. Finalmente il Consiglio municipale di Umago ha dato disco verde, con voto unanime, al piano urbanistico particolareggiato per la zona di Stanzia Grande ubicata nel comprensorio di Salvore, che dovrebbe diventare un complesso turistico di lusso con annesso campo di golf a 18 buche. Il valore del progetto viene stimato in 120 milioni di euro.
L’iter progettuale era stato avviato nel 2012 e la procedura si è protratta per ben tre anni a causa delle difficoltà di adeguamento al piano territoriale regionale. In base ai vincoli architettonici del piano esposto dall’architetto Jasminka Peharda–Doblanovi„ dell’azienda Urbis di Pola che l’ha elaborato, l’antica Villa Cesare che sorge nella zona verrà trasformata in albergo di lusso: si parla di un quattro stelle almeno. Il circondario della villa verrà rinnovato, tenendo conto delle indicazioni della Soprintendenza ai beni culturali volte a rispettare la sua ripartizione storica, in giardino rurale a forme geometriche, giardino a vegetazione esotica e cortile senza verde.
All’interno invece della superficie adibita al golf sorgeranno laghetti artificiali che avranno la funzione principale di accumulare l’acqua per l’irrigazione del prato. A questo scopo verrà messo in funzione anche un impianto di desalinizzazione, per cui viene escluso l’allacciamento alla rete idrica pubblica.
Per quel che riguarda le capacità ricettive, è prevista la costruzione di un albergo con al massimo 200 posti letto. Il parcheggio avrà una quarantina di posti mentre un’area a parte fungerà da parcheggio per 12 veicoli in funzione del golf.
Quella di Villa Cesare, che dista due chilometri dall'insediamento turistico di Alberi, è una storia interessante. Un tempo la struttura apparteneva alla nobile famiglia dei Fabris, conti di Begliano in Friuli, molto probabilmente originaria di Tolmezzo. Nel Settecento i Fabris avevano possedimenti terrieri anche a Vicenza, Padova, Belluno, Treviso, Venezia, Gorizia, Udine, Pordenone e in Istria. Alla fine del diciannovesimo secolo i Fabris vendettero i loro palazzi e terreni al facoltoso industriale e armatore triestino Carlo Cesare: da qui il nome di Villa Cesare dato alla tenuta in Istria.
La famiglia Cesare mantenne la villa fino alla metà del ventesimo secolo, dopodiché la proprietà venne in parte nazionalizzata. Iniziò da lì il suo degrado durato oltre sessanta anni, un destino condiviso da altre costruzioni e possedimenti, alla radice del quale c'era la politica del regime di Tito. Nel 2010 la società “Pelagius” ha commissionato a un gruppo di esperti dell'Istituto repubblicano per i restauri un'accurata ricerca in funzione della futura destinazione dell’area. (p.r.)
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