A Vienna il più grande bordello d’Europa

Nascerà alla periferia di Vienna il più grande bordello d’Europa. Usiamo la parola “bordello” per semplificare il discorso, ma in realtà sarà di una di quelle che in Austria sono definite “Laufhaus”, come spiegheremo più avanti. In un caso e nell’altro sempre di mercato del sesso si tratta e in un’epoca di boom dei megacentri commerciali era inevitabile che anche nel commercio del sesso, il più antico mestiere del mondo, si finisse per fare le cose in grande. Quanto in grande lo si intuisce dalle dimensioni dell’investimento, che si aggirerà sui 16 milioni di euro. Una somma enorme, che da sola dimostra quando redditizia sia l’industria a luci rosse, anche in tempi di crisi. Il “business-plan” prevede infatti oltre mille clienti al giorno, che avranno a disposizione fino a 150 professioniste. Le “Damen” si alterneranno, in maniera che siano sempre presenti tra le 80 e le 120. Sulla localizzazione è stato mantenuto il riserbo, per rimandare il più possibile le prevedibile proteste dei residenti. Sarà resa nota probabilmente soltanto quando saranno state concesse tutte le autorizzazioni per partire con il progetto. In ogni caso l’ubicazione dovrebbe trovarsi a sud di Vienna, a una quindicina di chilometri dalla città, raggiungibile in 20 minuti. È stata scelta la Bassa Austria e non la capitale (che ha lo statuto e la potestà legislativa di un Land), perché qui sono entrate in vigore di recente nuove norme che complicano l’apertura di bordelli. Quello di cui stiamo parlando avrà una superficie di 11.000 metri quadrati, di cui oltre 2.000 destinati alle aree di intrattenimento e i restanti suddivisi in 147 stanze a disposizione delle prostitute. All’esterno ci saranno parcheggi per 350 auto e per gli autobus che faranno la spola con la città. Il tutto, circondato da un muro alto tre metri, come non s’era visto nemmeno tra Berlino Est e Berlino Ovest. Promotori del mega-bordello sono “professionisti” del ramo, tra cui Peter Laskaris, gestore del “Red Room” nel quartiere viennese di Meidling, e Werner Schmuck, proprietario del “Goldentime”, considerato il re della Vienna a luci rosse. Con il nuovo investimento essi intendono segnare una svolta completa anche sul piano dell’estetica e della qualità dei servizi. Il progetto, per esempio, sarà affidato a un archistar, di cui peraltro non si conosce ancora il nome. La struttura, aperta dalle 11 del mattino alle 4 della notte, sarà paragonabile a un hotel a 4 stelle e al suo interno, oltre agli spazi “per soli adulti”, sono previsti un piccolo centro commerciale, sale per la cosmesi, per il fitness, un salone di parrucchiere, bar e ristoranti, un solarium, un ambulatorio con presenza costante di un medico, una discoteca. Abbiamo detto in apertura che strutture del genere – anche se ancora di queste dimensioni non se ne sono mai viste – in Austria prendono il nome di “Laufhaus”. Non sono cioè dei bordelli paragonabili alle nostre case di tolleranza di un tempo, con un tenutario o una tenutaria che incassavano i soldi e dirigevano il traffico. In una “Laufhaus” le prostitute sono lavoratrici autonome: pagano la proprietà per avere a disposizione la loro camera e i servizi (compresa la pubblicità su internet), ma poi gestiscono da sole il loro rapporto con il cliente, dalle tariffe alle prestazioni, senza dover rendere conto a un protettore. Possono perfino decidere in quali orari lavorare e in quali riposare o andarsene in giro.
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