A Veglia riparte la guerra all’abusivismo

Ruspe in azione a Kras dopo la scadenza della sanatoria. In programma una ventina di demolizioni nel Quarnero
Di Andrea Marsanich

VEGLIA. “Pulizie primaverili” a Veglia, isola nordadriatica dove l’abusivismo edilizio si è fatto sentire eccome, anche se non ai livelli di quanto accaduto sulle isole della Dalmazia.

Proprio in questi giorni uomini e mezzi del ministero dell'Edilizia e pianificazione territoriale sono entrati in azione nella piccola località di Kras, nel comune di Dobrinj, situato nella parte nord–orientale di Veglia.

La demolizione riguarda una specie di magazzino di circa 60 metri quadrati, coperto da un’estesa tettoia, che ha una superficie di 120 mq. L’immobile risulta essere stato costruito cinque anni fa, messo in piedi da persone che vivono all’estero e amano trascorrere le vacanze a Veglia.

Nel 2010 ci hanno pensato i vicini di casa a denunciare la costruzione abusiva, che viene abbattuta in questi giorni e senza la presenza dei proprietari. Questi ultimi, come ha spiegato la portavoce del dicastero, non si sono dati da fare per fruire della sanatoria, scaduta lo scorso giugno.

L'assenza dei titolari ha consentito che la demolizione avvenga senza particolari problemi e in tutta calma. Visto che il magazzino contiene una montagna di materiale vario, i lavoratori ingaggiati dal ministero di Anka Mrak Taritaš hanno il loro daffare nel trasportare oggetti e rifiuti vari in una discarica isolana.

Dopo l’“operazione Kras”, saranno prese di mira le altre isole del Quarnero: Si tratta di Cherso, Lussino, Arbe e Unie, dove saranno rase al suolo una ventina di costruzioni illegali.

Contemporaneamente a quanto avviene a Kras, anche a Buccari è cominciata la demolizione di una decina di piccoli moli. Rigorosamente abusivi e i cui proprietari risultano sconosciuti. La distruzione, in questo caso, avviene dal mare, con i macchinari posizionati sulla prua di un traghetto.

Dal ministero fanno sapere che, nel 90 per cento dei casi, i titolari di immobili illegali provvedono da soli ad abbatterli, a proprie spese. In caso contrario, i costi salgono in modo considerevole perché l’abbattimento spetta a maestranze e macchinari ingaggiati dal competente dicastero.

Va aggiunto che l'abusivismo edilizio registrato nella regione del Quarnero e Gorski kotar non ha avuto gli effetti devastanti che ha avuto, invece, in alcune parti della Dalmazia (si pensi all’isola di Puntadura e Rogosnizza) e nell’area sud–orientale della Penisola istriana, dove le costruzioni senza alcun permesso si contano a migliaia. Grazie alla legalizzazione, comuni, regioni e Stato croato stanno incamerando consistenti somme di denaro.

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