A Turriaco si festeggia la trattoria Al Peòn

È una delle più antiche e conosciute dalla regione. Un libro ne celebra i fasti e il suo inarrivabile baccalà

TURRIACO. Giacche, cappotti e tailleur da Virgolin. Poi, attraversata la strada, una porzione di baccalà o di trippe Al Peòn. Dalla Bisiacaria più arcaica e poetica, dove il tempo sembra essersi fermato tra le lancette dell’originale quadrante del campanile, ecco emergere dalla pentola della storia la straordinaria avventura della trattoria Spanghero, meglio nota come Al Peòn, risalente al 1767 e dunque annoverabile tra le più antiche della regione. Solo l’osteria di Nonta, in Carnia, pare essere più vecchia.

Al Peòn è un’istituzione del gusto semplice e pieno. Il piatto bis di baccalà e di trippe appartiene di diritto ai sommi piaceri. Roba da candidarlo quale patrimonio dell’Unesco.

E oggi a Turriaco sarà un giorno speciale perché alle 17.30 nella locale sala consiliare sarà presentato il libro “Dal 1767 a Turriaco, trattori Al Peòn”. È autore il turriachese Alberto Vittorio Spanghero, omonimo di Renzo che è l’attuale gestore del locale assieme alla moglie Ariella e ai figli Ilaria e Davide. Il volume è edito dal Circolo culturale Brandl di Turriaco, vera chicca del sapere del Territorio monfalconese. Dopo la presentazione è previsto un banchetto Al Peòn. A poche parole... Al Peòn ha gustato le prelibate pietanze una moltitudine di umanità. L’anno da cui parte questa succulenta storia è il 1767 e da allora ne sono accadute di vicende. Dolorose e gioiose, guerre e paci. Ma Al Peòn è rimasta una sorta di boa rassicurante in un mare di incertezze.

Del lavoro di Spanghero non bisogna svelare nulla, se non anticipare che all’interno sono proposte svariate ricette e, attraverso numerose fotografie, si riannoda il vivere di Turriaco del tempo che fu. E poi ancora la stagione dei giocatori della Triestina, quando si allenavano in Bisiacaria e al Peòn corroboravano muscoli e mente fino alla trionfale cavalcata in serie B del 1990 con in panchina Marino Lombardo, il quale aspettava con ansia, il mercoledì, la visita Al Peòn di Bruno Lubis, stupenda penna de Il Piccolo. Da quei colloqui uscivano gustose note sportive alimentate, è il caso di dire, da invitanti tentazioni culinarie. Ben vengano questi libri, questi appuntamenti capaci di soddisfare anima e palato.

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