A Trieste un bimbo su quattro è ammesso al nido con "riserva"

La graduatoria. Asili nidi, a Trieste un bambino su quattro viene ammesso “con riserva” perché non vaccinato. Lo si scopre scorrendo la graduatoria delle iscrizioni, resa nota ieri dall’amministrazione comunale. Sono infatti 268 su 1.125 le domande di iscrizione ammesse soltanto a condizione che il vaccino venga fatto. Cominciano dunque a farsi sentire gli effetti dei vaccini obbligatori imposti dal Comune di Trieste, il primo in Italia ad aver introdotto la condizione sine qua non, col depennamento dalle liste che diventa automatico. Requisito che peraltro il decreto Lorenzin del 19 maggio estende a 12 vaccini su tutto il territorio nazionale.
Il nodo-vaccini. I dati sulla realtà triestina non risultato comunque così allarmanti se guardati con la lente di ingrandimento. Le famiglie dei 268 ammessi con riserva, infatti, hanno consegnato una certificazione in cui indicano che la vaccinazione non è stata fatta soltanto a causa dell’età. L’assessore alla Scuola Angela Brandi spiega perché: «Trattandosi di asili nido parliamo di neonati fra 0 e 3 anni. I vaccini si possono somministrare dai 3 mesi in poi. Questo dato indica pertanto che la nostra campagna di sensibilizzazione ha sortito i suoi effetti. Cosa diversa da quanto era successo nelle scuole dell’infanzia, dove i bambini non erano stati vaccinati nonostante avessero già compiuto 3 anni. In quel caso c’era dunque da parte dei genitori una volontà a non vaccinarli». Di più, fra le 268 domande vengono contemplati anche i 175 nascituri per i quali i genitori hanno chiesto l’iscrizione al nido spiegando che la vaccinazione potrà essere fatta, naturalmente, solo dopo la nascita.
Sono invece stati ammessi nonostante non siano stati vaccinati 14 bambini: il motivo dipende da gravi problemi di salute che impediscono loro le profilassi. «Per questi casi vale l’effetto “gregge” - continua Brandi-. Se la maggioranza di un gruppo di persone è vaccinato, si riduce il rischio di contrarre la malattia anche per la minoranza». Sono 843 i bambini che hanno indicato di essere già vaccinati. Finora tutti i dati sono pervenuti al Comune in forma di autocertificazione, starà pertanto all’Azienda sanitaria e agli uffici comunali di verificarne la veridicità. La graduatoria provvisoria, che verrà pubblicata a breve sul sito del Comune, diventerà definitiva, dopo qualche aggiustamento, fra una decina di giorni. Ancora Brandi: «Stimiamo che metà delle domande verrà accolta o nei 18 asili comunali o negli altri 18 asili privati convenzionati con il Comune».
Una nuova campagna pro-vaccini. Nel frattempo l’amministrazione continua la sua campagna di sensibilizzazione pro-vaccini. È stata stretta una nuova collaborazione con il Lions Club Trieste San Giusto, che si è incaricato di redarre delle brochure informative contro «le bufale sui vaccini sempre più diffuse sui social». L’iniziativa è stata presentata ieri dalla stessa Brandi insieme alla presidente del Club Marina Vidali e alla responsabile del progetto Marina Cinco. «Cinquant’anni fa - così Cinco - tutti plaudirono all’eliminazione del vaiolo. Oggi si è persa la memoria dei tragici effetti che quelle malattie comportano e, anzi, assistiamo alla divulgazione sfrenata di informazioni false». I volantini verranno distribuiti negli asili e nelle scuole dell’infanzia di Trieste.
Il fronte degli antivax. Ma intanto anche in Friuli Venezia Giulia cresce il fronte degli antivax, mentre si avvicina la data della “mobilitazione nazionale” annunciata per l’8 luglio a Pesaro. A Udine i comitati hanno indetto, insieme al Codacons, una manifestazione per sabato 3 giugno alle 11 in piazza Libertà. «L’invito è aperto a tutti coloro che vogliono esprimere la libertà di scelta sui vaccini e la propria contrarietà al decreto Lorenzin», recita una nota.
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