A Trieste un bimbo su due rimane fuori dai nidi comunali

Non accolto al momento il 47% delle domande. L'assessore Brandi: «Alcuni posti si libereranno a settembre»
Foto BRUNI 15.09.2017 Inaugurato Asilo Filastrocca in via Svevo
Foto BRUNI 15.09.2017 Inaugurato Asilo Filastrocca in via Svevo

TRIESTE Sono 517 i bambini rimasti fuori dalle graduatorie provvisorie degli asili nido del Comune di Trieste, che comprendono anche quelli convenzionati, gli spazi gioco e le sezioni primavera. Non viene accolto il 47% di chi aveva fatto domanda, a fronte di 1093 richieste, delle quali 576 andate a buon fine. Dati che sono in linea con il 2017, quando il 48% era rimasto nelle liste di attesa.

Le graduatorie definitive saranno comunicate il 18 giugno ma, come ricorda l’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi, poco cambierà rispetto alla situazione attuale, mentre molti posti si libereranno, come sempre, nel corso dell’anno scolastico. Per molte famiglie è già partita la caccia a una soluzione alternativa, dopo la pubblicazione degli elenchi sul sito triestescuolaonline.it lo scorso 31 maggio e la notizia che molti bimbi non erano stati ammessi.

Niente posto alla materna per il 16,5% degli iscritti


Per conoscere l’esito della domanda basta inserire sulla pagina web il cognome, il nome e la data di nascita del bimbo. La maggior parte si rivolgerà ora a strutture private, a fronte di esborsi spesso onerosi, in assenza o in caso di indisponibilità di nonni, quando mamme e papà lavorano entrambi. C’è anche chi si affiderà alle baby sitter, quando le ore da coprire per occuparsi dei piccoli non sono troppe. Dove possibile poi c’è pure chi riesce a creare reti di supporto spontanee tra famiglie, per darsi una mano con i rispettivi figli incastrando turni e tempo libero. «I posti complessivamente sono 1093, ma tengono conto ovviamente anche di chi già frequenta il nido e deve concluderlo, i 1015 invece sono quelli liberi e a disposizione per i nuovi iscritti del prossimo anno – spiega la Brandi – il 18 giugno usciranno le liste definitive ma l’attesa non è destinata a ridursi, in base all’esperienza degli anni passati, a differenza delle scuole d’ infanzia. Succederà invece a partire da settembre, quando puntualmente c’è chi rinuncia, opta per altre soluzioni o non si presenta. Ricordo comunque che le graduatorie non si esauriscono mai completamente, pur a fronte di parecchie rinunce, ma restano sempre aperte e capita spesso che durante l’anno il Comune chiami le famiglie rimaste fuori, perché si sono liberati diversi posti».

Per il momento quindi chi non è entrato deve rassegnarsi e puntare a un piano B, entro la fine dell’estate. Nella scelta delle scuole private molti cercano consigli sentendo famiglie che già le frequentano, con la richiesta di suggerimenti spesso nei gruppi che sui social network raccolgono mamme o genitori, un modo per trovare informazioni in più sulla qualità dei servizi offerti, in base alle esperienze di altri. Per alcuni genitori che lavorano c’è anche l’opzione del nido aziendale, una comodità per chi può utilizzare uno spazio a pochi passi dal proprio ufficio.

In città sono in tutto sette, la Bacchetta Magica della Regione Fvg, i Cuccioli della Scienza all’ AREA Science Park, Generation baby di Generation Byte, I Cuccioli del Leone delle Assicurazioni Generali, Il Futuro siamo Noi di Allianz, La Sissa dei Piccoli alla Sissa e Lunallegra dell’ASUITS. A fronte dei tanti bimbi rimasti a casa, per il momento nessuna protesta è emersa dai genitori sul web come invece accade spesso per le scuole d’infanzia, molti infatti sono già preparati all’eventualità del posto mancante, anche alla luce degli stessi dati emersi ormai da anni.

Centri estivi, posti in aumento per la fascia 0-3 anni

Qualche critica invece viene rivolta nei confronti di chi presenta la domanda senza averne però la reale esigenza, magari perché può contare su un supporto in famiglia, per accudire i figli, ma prova comunque a tentare l’ingresso nelle varie strutture. «E’ una situazione spiacevole – commenta la Brandi – anche perché fin d’ora molti sono in affanno per trovare una soluzione, perché lavorano e hanno bisogno di poter garantire un aiuto per il proprio figlio. La conferma che questo fenomeno esiste sta proprio nel fatto che ci sono molte rinunce all’inizio dell’anno o nei mesi successivi».

A Trieste i nidi comunali sono 18, oltre a 19 privati convenzionati e 17 privati. Il servizio denominato “sezioni primavera” in particolare è destinato ai bambini di età compresa fra i 24 mesi, compiuti al 1° settembre, e i 36 mesi, ed è attivato solo alla scuola dell’infanzia La Capriola ed il nido d’Infanzia Acquerello.

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