A Trieste si rinnova la passione per le Lezioni di Storia: «La forza sta nei singoli»
Teatro Verdi pieno per assistere alla nuova rassegna ideata dagli Editori Laterza: «Affascinati dai personaggi che svelano un’epoca e dal talento di chi li racconta»
Se un “classico” si riconosce dalla sua capacità di parlare a più generazioni, dal fascino imperituro che esercita negli anni, allora si può dire senza indugi: le Lezioni di Storia sono ormai un classico della triestinità. Della triestinità ancor prima dei festival o dei convegni che scandiscono il calendario culturale cittadino. Un appuntamento a suo modo unico, cui ogni novembre gli occhi dei triestini guardano con la stessa dedizione.
La lunga fila che si crea fin dalle 10 del mattino – un’ora prima dell’inizio – davanti al Teatro Verdi, assomiglia allo sciame per acciuffare i biglietti dei concerti o l’ultimo modello di iPhone. Solo che qui ad attendere i mattinieri non c’è né una pop-star né un dispositivo tecnologico di nicchia, bensì una lectio sulla figura di Valeria Messalina, la terza moglie dell’imperatore Claudio dalla reputazione ignobile di Meretrix Augusta.
Per riscattarne la fama è venuta da Bologna la docente universitaria Francesca Cenerini, che ha tenuto il suo intervento dopo un’introduzione a cura di Alberto Bollis, vicedirettore vicario di Nord Est Multimedia (il gruppo che edita anche questo giornale).
Più che l’argomento – quest’anno la rassegna, ideata dagli Editori Laterza, è dedicata a “La guerra dei sessi” – conta la forza di un’abitudine, il legame consolidato della città con le Lezioni.
Gianluca tiene in mano un volume di Elio Apih e se gli si chiede perché sia giunto a teatro così presto risponde: «So che c’è sempre fila, perciò mi sono portato un libro da casa e lo leggo per ingannare l’attesa». Non è il solo. A mezz’ora dall’apertura delle porte è in compagnia di almeno una trentina di persone, qualche coppia si lamenta del freddo mentre altri impugnano un quotidiano.
Le età sono eterogenee, a dimostrazione di quell’interesse trasversale di cui si diceva all’inizio. Rudy Pellegrino, trentenne, riconosce nell’ingresso gratuito un importante fattore di stimolo: «In questo modo si incentiva la cultura». Anche lui è un habitué, pur lavorando in tutt’altro settore e coltivando la passione per la storia nel tempo libero. Accanto c’è Dolores Vasari, la quale invece è all’esordio: «È la prima volta, sono stata invitata da un amico e volevo passare una mattinata diversa, all’insegna della cultura». Ma a convincerla, ammette, è stata soprattutto «l’idea di sentire una versione diversa di un personaggio».
Dolores tocca un punto decisivo, che ritorna spesso nelle voci di chi aspetta compostamente il suo turno per entrare. Perché oltre all’incentivo fornito dalla consuetudine con l’evento, a indurre molti a trascorrere la loro domenica mattina ascoltando una lezione di storia è proprio il racconto di una personalità, segnata positivamente o negativamente dagli eventi di cui è stata partecipe.
«Messalina è stata un personaggio nell’ombra – riflette Peter Puschel –. Ora che le donne sono più valorizzate, è giusto dare spazio a figure come lei». Susanna Lovino, poco più che ventenne, conserva invece qualche reminiscenza scolastica: «Ce ne aveva parlato la nostra insegnate del liceo, ricordo anche una versione che ci aveva assegnato. Ho studiato tutt’altro e mi sono iscritta a Medicina, però Messalina mi ha sempre colpito. Quando ho letto il suo nome su una locandina al Caffè San Marco, ho detto alle mia amiche di venire».
Poi, certo, ci sono numerosi docenti. Trascorsa mezz’ora la fila si è tramutata in una sorta di serpentina, che taglia perpendicolarmente piazza Verdi piegandosi su un lato e proseguendo per alcuni metri. «Cerco sempre di invitare i miei alunni, ma ancora non li ho mai visti – sorride la docente Paola Russo –. Il fatto che duri solo un’ora rende la lezione più leggera e fruibile da tante persone».
Al pari della suggestione di un personaggio, conta anche il carisma di chi ne ripercorre le gesta. Perciò si sente qualcuno citare Alessandro Barbero e la sua tappa a Trieste anni fa, proprio a Lezioni di Storia. Ma non c’è tempo per le nostalgie che il “serpente” ha iniziato a muoversi, dando il via alla caccia ai posti. La platea sarà tutta esaurita, le gallerie quasi. —
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