A Trieste scoppia la “guerra” Comune-Regione per le paghe dell’Uti

Lobianco denuncia il «tentato scippo» di addetti alla contabilità  «La giunta Serracchiani ci svuota gli uffici». Panontin minimizza
Il municipio di Trieste
Il municipio di Trieste

TRIESTE Un ufficio unico presso la direzione personale della Regione Fvg, che funga da centro servizi per gestire stipendi e disciplina dei dipendenti comunali giulian-friulani. Nell’intento della legge regionale 18/2016 - ricorda l’assessore Paolo Panontin - l’obiettivo è risparmiare e dare una mano ai municipi più piccoli, che spesso non hanno umane risorse per a seguire gli innumerevoli rivoli della vita amministrativa.

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Il Municipio di Trieste


Tutto chiaro? Per l’assessore comunale triestino al personale, il forzista Michele Lobianco, assolutamente no. «La Regione ci chiede di preparare le paghe dell’Uti - s’infervora - eppoi cerca di arruolare, con una procedura di mobilità a proprio vantaggio, i dipendenti dei Comuni». Cioè: la Regione intende allestire il suo “service” andando a reclutare personale proprio nei Municipi. Lobianco si dice «preoccupatissimo», perchè teme che la campagna-acquisti della Regione, a suon di welfare più che di contante, rischi di smantellare la struttura che si occupa di paghe, pensioni, concorsi, disciplina all’interno del Personale triestino. Una struttura che ha la rispettabile consistenza di 35 addetti, essendo chiamata a seguire le sorti dei 2500 dipendenti, che fanno di quella triestina la più ingente macchina comunale della Regione.

Regione che, per la precisione, cerca 3 livelli D (funzionari) e 17 C (istruttori). «Da un lato la Regione ha reinserito - prosegue lo sfogo di Lobianco - l’obbligo del nulla osta per i trasferimenti da Comune a Comune, ma questo non vale per l’ente sovraordinato, che si auto-assolve dal vincolo di chiedere permesso ai Comuni dove va ad approvvigionarsi di personale qualificato». Lobianco paventa la possibilità che gli uffici comunali triestini perdano risorse, proprio nella fase in cui vanno preparando cinque concorsi con migliaia di domande. Non solo: sarà in grado un “service” unificato per tutta la Regione di gestire le differenze contrattuali e territoriali, dagli integrativi ai buoni-pasto? Una curiosità: nella delegazione trattante dell’Aran siede, su indicazione regionale, il segretario generale del Comune triestino Santi Terranova.

Paolo Panontin sdrammatizza le apprensioni di Lobianco, che reputa «allarmismi fuori luogo». «Il sistema si compone di 216 Comuni e 18 Uti - replica - ed è proprio da questo sistema di enti locali che proviene la richiesta di collaborazione. A Trieste chiediamo un minimo di solidarietà con l’articolazione amministrativa territoriale: avremo bisogno di una decina di persone su oltre 10 mila comunali, certo non svuoteremo gli uffici». «E’stato calcolato - riprende il titolare degli enti locali della Regione Fvg - che le buste paga assorbono 12mila ore di lavoro per l’equivalente di 60 addetti. Con l’innovazione del centro unico le ore scenderanno a un terzo per l’equivalente di 19 unità».

Ma intanto si va profilando un’altra emergenza. Tra un paio di mesi l’Uti giuliana, diretta da Mauro Silla, perderà l’addetta alle buste paga, Cinzia Sellan, che ha ottenuto il passaggio in Regione. Allora chi preparerà gli stipendi dei trenta dipendenti ancora in servizio a palazzo Galatti? Forse il Comune di Trieste, capofila dell’Uti? Boh.

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