A Trieste riparte la “guerra” ai parcheggi mignon
TRIESTE Una “Storia infinita”. La saga degli stalli “troppo stretti” tra via Giustiniano e piazza Oberdan sarebbe piaciuta al regista Wolfgang Petersen perché la battaglia di principio e di regole che l’avvocato Fulvio Vida ha ingaggiato con tenacia proprio un anno fa, denunciando all’amministrazione comunale quei parcheggi “fuorilegge”, è stata sì vinta ma, sinora, solo sulla carta. Gli stalli nei paraggi del Tribunale, infatti, non si sono allargati. Nemmeno di un millimetro. Possibile? Possibile, eccome, tanto che l’avvocato, lungi dal rassegnarsi, ha sferrato un nuovo attacco mentre Saba Italia spa, in risposta, ha garantito l’ampliamento dei parcheggi entro aprile. Sarà la volta buona? Chissà.
Di sicuro, l’ultima puntata della “guerra degli stalli” si è aperta con la diffida inviata dallo stesso Vida al Comune. «L’esistenza conclamata del fatto illecito determina in capo alla pubblica amministrazione un preciso obbligo procedimentale» ha tuonato l’avvocato. E, subito dopo, ha fatto notare che, «nonostante le assicurazioni», la situazione illecita persiste, come persiste «il pregiudizio per gli utenti che pagano una tariffa di parcheggio per occupare uno stallo di dimensioni minori di quelle di legge, con oggettiva difficoltà e pregiudizio per l’accesso alle loro autovetture ovvero, non di rado, la concreta impossibilità».
Il Comune, attraverso il direttore del servizio Territorio e ambiente Ave Furlan, ha risposto alla diffida del legale chiamando in causa la società di gestione dei famigerati parcheggi. «Si comunica che in data 16.02.2016 è stata trasmessa alla società Saba Italia, gestore dei parcheggi in questione, la soluzione progettuale, condivisa con la medesima società, che prevede una nuova disposizione dei parcheggi le cui dimensioni sono state ricondotte a quelle previste dalla normativa vigente» ha spiegato testualmente Furlan. E, subito dopo, ha aggiunto: «Con medesima nota è stato richiesto a Saba Italia Spa che i conseguenti lavori di rifacimento della segnaletica stradale vengano eseguiti con la massima sollecitudine, compatibilmente con le condizioni meteorologiche contingenti».
Qualcosa di più di una promessa, dunque. Ma perché, allora, non è successo ancora nulla? Quali sono i tempi necessari? Alessandro Crescenzi, direttore delle operazioni della sede nazionale di Saba Italia Spa, interpellato sulla singolare tenzone, ha annunciato proprio ieri che «entro il mese di aprile la questione sarà risolta»: «Dovremmo riuscire a ultimare tutti gli interventi necessari» ha garantito.
Può star certo che Vida non smetterà di vigilare finché le strisce blu non saranno ridisegnate e la legalità ripristinata: «Saba Italia, quale concessionario pubblico, incassa da anni quattrini per un numero di stalli maggiore di quelli che risulterebbero nell’applicazione del punto 3.4.7 delle norme tecniche di cui al Dm 5/11/01 n.6792». Un guadagno improprio dovuto proprio alle dimensioni mignon smascherate dall’avvocato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo