A Trieste primo concorsone post-lockdown: il termoscanner ne boccia 4, esclusi per febbre
TRIESTE «Mi spiace, ha una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi e quindi non può accedere alla selezione». In era Covid succede che, su 122 persone che hanno partecipato ieri al concorso del Comune per 12 posti da istruttore educativo nelle scuole dell’infanzia, in quattro siano state respinte all’ingresso come previsto dalle stringenti norme antivirus. Nella cornice dell’Allianz Dome, nella mattinata di ieri si è tenuta infatti la prima selezione pubblica in città dallo scoppio della pandemia. Altre ne arriveranno in autunno. L’apertura dei cancelli era prevista alle 9: alla spicciolata sono arrivati 122 candidati dei 189 ammessi, in maggioranza precari proprio negli istituti del Comune. Come Patrizia e Francesca: «Avevamo voglia di fare questo concorso – raccontano – perché è una grande opportunità. Gli argomenti sono molto vasti, lavoriamo nel settore però da 30 e da 25 anni».
Uno dei pochi uomini presente si sfoga: «Abbiamo saputo della convocazione di oggi (ieri, ndr) il 31 luglio e questo, un po’, ha rovinato le vacanze, in quanto ho dovuto riprendere a studiare. Diciamo che siamo in pochi e potrebbe essere positivo».
Non lavora per il Comune invece Elena, accompagnata per l’occasione dal marito Roberto con la Harley Davidson. «Siamo venuti da Gorizia – spiega la donna emozionata – e con tanta voglia di fare il test». Poco distante un altro ragazzo: «Io di lavoro faccio tutt’altro, però ho deciso di provare, avendo i titoli, anche per cercare qualche stimolo nuovo».
Pochi minuti prima delle 9 il segretario generale del Comune Santi Terranova, guanti in nitrile e mascherina d’ordinanza, spiega la complessa procedura: «Gli ingressi sono su tre porte in base alla lettera del cognome, al massimo cinque persone in fila e gli altri meglio se aspettano all’ombra».
Varcata la soglia del palazzetto la vera sfida di giornata: la misurazione della temperatura corporea con il termoscanner. In molti vengono fatti accomodare in un’area dedicata perché con più di 37,5 gradi. Uno dei 40 addetti del Comune in servizio, a cui si aggiungono gli operatori della Polizia Locale, cerca di tranquillizzare i candidati: «Dieci minuti, vi rilassate e vedrete che andrà tutto bene». Alla fine in quattro, dopo vari tentativi, vengono escluse per via della temperatura.
«Le norme sono tassative», spiega l’assessore comunale al Personale Michele Lobianco: «I miei collaboratori hanno fatto il massimo con attenzione, serietà e professionalità gestendo in maniera eccellente tutte le fasi. Non posso che ringraziare chi ha reso possibile il concorso in un periodo così complicato». Nei volti delle escluse qualche lacrima e soprattutto stupore. «Avevo studiato tanto, e così fa male» si lascia andare una ragazza.
Passata la barriera del termoscanner, per i 118 idonei ecco l’unica possibilità di accedere ai servizi igienici prima della registrazione con la consegna dell’autocertificazione attestante la mancanza di sintomi Covid e del documento d’identità. Infine, sempre accompagnati dal personale, il posto a sedere nell’immenso palazzetto: due file e due posti vuoti per ogni candidato.
Dopo più di un’ora e mezza di preparativi, finalmente il questionario: 80 domande per 70 minuti a disposizione.
Alle 12 l’uscita strettamente controllata e così, dopo oltre tre ore, la possibilità di togliersi la mascherina. «Avevo 38 di temperatura – racconta a un’amica una candidata – ma per fortuna poi è scesa. Forse dipendeva solo dal troppo caldo prima di entrare».
Domani l’esito del questionario e poi, per chi ha raggiunto il punteggio minimo, gli orali . Infine, per i migliori, la tanto agognata assunzione a tempo indeterminato. «Nell’infanzia – conferma Angela Brandi, assessore comunale alla Scuola – abbiamo circa 230 insegnanti e con questo concorso ne prendiamo 12 dopo averne stabilizzati altrettanti. Non saranno sufficienti anche perché causa Covid dovremo prendere ulteriori 30 persone, cui se ne aggiungono 18 per i nidi. A breve inoltre apriremo il bando per le graduatorie delle supplenze. In un periodo non facile andiamo a creare posti di lavoro, garantendo servizi educativi funzionanti».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo