A Trieste persi 27mila residenti negli ultimi 25 anni
TRIESTE Nell’arco di un quarto di secolo, dal 1991 al 2015, il Comune di Trieste ha perso circa 27mila residenti, a un ritmo di oltre mille abitanti all’anno. In termini percentuali la flessione misura l’11,7%. Dal punto di vista delle dimensioni demografiche, è come se la popolazione di Monfalcone si fosse volatilizzata. I dati sono contenuti in un documento elaborato dall’ufficio statistica comunale.
Il trend
Riepiloghiamo: nel 1991, quando ancora vigeva la cosiddetta Prima repubblica e il sindaco era lo scudocrociato Franco Richetti, il Comune aveva 230.644 residenti contro i 203.953 risalenti al 31 dicembre 2015. In linea teorica, qualora si confermasse questa tendenza, nel 2041 Trieste avrebbe 175 mila abitanti: comunque già ora la soglia dei 200 mila è pericolosamente vicina. Se osserviamo la serie storica, notiamo che il calo è pressochè costante, a eccezione del 2009 e del 2010, quando s’interruppe la discesa, sia pure per poche centinaia di unità, a causa di una temporanea impennata dei flussi migratori.
Gli immigrati
La presenza straniera nel Comune ammonta a 19.814 unità, ed è risultata in aumento fino al 2012 e 2013, quando il contributo demografico estero ha superato quota 20mila. La proporzione dice che gli italiani rappresentano il 90,29% e gli stranieri il 9,71%: quindici anni orsono, nel 2001, le provenienze estere erano 8885, pari all’8,03%. Ma sulle caratteristiche di questa presenza torneremo tra un po’.
Le fasce d’età
Vediamo invece come si compone la popolazione triestina per fasce anagrafiche. Senza pretesa di scientificità ma per fornire alcuni criteri interpretativi, abbiamo raggruppato i residenti in tre macro-ambiti. Da 0 a 24 anni si collocano circa 40 mila persone, pari al 20% del totale. Nel grande contenitore della stagione lavorativa, dai 25 ai 64 anni, ci sono circa 105 mila residenti. Infine, gli ultra-sessantacinquenni sono circa 60 mila e rappresentano il 30%: d’altronde non è una novità che Trieste sia una città decisamente agée, recenti dati Inps accreditano 75mila pensionati nel territorio provinciale.
La provenienza degli stranieri
Torniamo ora alla popolazione straniera. Le principali cittadinanze sono la serba (4868), la romena (2803), la croata (1196), la kosovara (1142), la cinese (1027). Se ricomponiamo le cifre degli stranieri seguendo criteri geografici, avremo 8270 arrivi dall’ex Jugoslavia (compresi quindi bosniaci e macedoni). Se sommiamo gli ex territori jugoslavi alle altre presenze legate all’Est europeo (romeni, ucraini, moldavi, albanesi), arriveremo a circa 13 mila presenze, dunque si tratta dei due terzi degli stranieri residenti nel capoluogo regionale. Dal punto di vista anagrafico la maggiore incidenza percentuale degli stranieri sul totale dei residenti si situa nella fascia tra i 25 e i 39 anni, cioè quella maggiormente mobilitata sul fronte occupazionale.
La distribuzione sul territorio
Interessante la suddivisione per circoscrizione: la Quinta Barriera Vecchia-San Giacomo è di gran lunga la più frequentata con 8.702 presenze straniere, seguita dalla Quarta Città nuova-Barriera nuova-San Vito-Cittavecchia con 3892 unità, al terzo posto la Terza Roiano-Gretta-Barcola-Cologna-Scorcola con 2974 presenze.
Le famiglie
Vediamo altri indicatori significativi della struttura demografica triestina. Per esempio il numero delle famiglie: sono 105.542 con una media di componenti pari all’1,91. Ovvero non si arriva alla coppia. Il numero delle “monocellulari” è molto elevato e tocca le 50.290 unità. Sono poco meno di 30mila le famiglie formate da due componenti, quasi 14.500 quelle con tre persone, mentre in 8777 casi si giunge ai quattro familiari.
Nascite e decessi
Un’ultima “mano” di cifre sui saldi. Quello naturale (nati/morti), nella serie 2000-2015, è sempre negativo, con oscillazioni tra -1326 (come nel 2014) e - 1890 (come nel 2002).
Una curiosità di genere: le femmine battono nettamente i maschi col punteggio di 107.013 a 96.940.
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