A Trieste parte la gara alla solidarietà. La protezione civile: "Soldi, non cibo o beni"

Nonostante le iniziative improvvisate, non esiste alcun centro di raccolta "uffiicale" di materiale di prima necessità per i terremotati: "Al momento non ce n'è bisogno". Se si vuole si può solo segnalare la disponibilità a donare.Stessa linea della Caritas e Cri. L'appello: "No volontari civili nelle zone colpite" 
Soccorsi sul luogo del terremoto
Soccorsi sul luogo del terremoto

TRIESTE "Molti cittadini, associazioni, enti locali e ditte produttrici di beni alimentari e di generi di prima necessità in queste ore stanno offrendo i loro prodotti per le popolazioni colpite dal terremoto -. In proposito si informa che fino a questo momento dal Comitato Operativo Nazionale della Protezione Civile non sono giunte richieste di raccolta vestiario e beni di prima necessità. L'unico supporto richiesto e attivato è quello della raccolta fondi attraverso l'sms solidale al numero unico 45500".

A fare chiarezza, con un comunicato ufficiale, sui bisogni reali delle popolazione colpite dal terremoto è la Protezione civile regionale, in risposta alle tante offerte di aiuto "materiale" (cibo, prodotti per l'igiene e vestiario) arrivate in queste ore da più parti.

Come ogni volta che succede un tragedia come quella che ha colpito i paesi del Centro Italia, devastati dal terremoto del 24 agosto e ancora alle prese con la conta dei morti e dei dispersi, infatti, in tutte le città italiane è subito scattata la gara alla solidarietà, attraverso i social e i canali tradizionali.  E Trieste non è da meno come dimostrano le decine e decine di persone che in queste ore si stanno mobilitando per donare soldi, vestiti e cibo a chi ne ha bisogno. 

Nonostante le parole, chiare, della Protezione civile, in città fioccano - alimentati dal tam tam dei social - numerosi centri di raccolta "individuali" e sponteanei, con associazioni che chiedono la partecipazione alla raccolta di materiali dei quali ci sarebbe, a loro dire, urgentemente bisogno. Si tratta, in tutti i casi, di iniziative del tutto improvvisate e senza alcun avallo ufficiale. 

A confermare la linea della Protezione civile sono anche la Caritas Trieste e la Croce Rossa Italiana: in entrambi i casi sono state aperte raccolte fondi per i terremotati, ma non è previsto, al momento, alcun centro di raccolta di materiali. Niente viveri, indumenti o altro, almeno finché non ne verrà segnalato l'effettivo bisogno da parte di chi di dovere.

Un avviso anche alle tantissime persone che vorrebbero mettersi in marcia fin da subito e aiutare la Protezione civile a scavare tra i detriti: non fatelo. Pur ringraziando i civili, l'appello è di non muoversi verso le zone terremotate, dove sono al lavoro volontari specializzati. I paesi colpiti, infatti, si trovano in zone isolate, difficili da raggiungere, e dove lo sciame sismico continua senza sosta. La presenza di volontari civili non sarebbe altro che di intralcio a coloro che stanno lavorando alla ricerca dei dispersi. Un appello rilanciato anche da Caritas e Cri .

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