A Trieste park riservati a donne incinte e neomamme
TRIESTE Stanno spuntando un po' ovunque lungo la Penisola ed a breve saranno realtà anche a Trieste. Ed è facile riconoscerli, sia per il colore che li contraddistingue, sia per la segnaletica che li accompagna. Stiamo parlando dei cosiddetti “parcheggi rosa” o “stalli di cortesia”, vale a dire le aree di sosta riservate alle mamme in attesa o semplicemente a coloro che accompagnano in macchina dei bambini in tenera età.
La delibera, approvata all'unanimità dalla giunta municipale, prevede nello specifico l'individuazione in via sperimentale di una serie di stalli che saranno riservati «ai mezzi guidati da donne in stato di gravidanza o da chi accompagna bambini di età fino a tre anni». Si tratta di aree di sosta che verranno localizzate nei pressi «di particolari zone del territorio, quali le strutture sanitarie, i centri civici e le strutture educative». Una svolta che scatterà nelle prossime settimane, non appena sarà posizionata la segnaletica sia orizzontale che verticale. All'inizio è prevista una decina di aree di sosta dedicate, ma destinate a crescere nel corso del tempo. «Si tratta di una vera e propria operazione culturale - afferma il vicesindaco e assessore alle Pari Opportunità Fabiana Martini -. Più che di “stalli rosa”, noi preferiamo parlare di “parcheggi di cortesia” o di “parcheggi baby”, vale a dire aree di sosta a disposizione non solo delle donne in dolce attesa, ma anche di tutti coloro che accompagnano in automobile dei bambini piccoli, come possono essere il papà o il nonno, tanto per fare un esempio. La filosofia dunque è quella di venire incontro a tutte le persone che hanno la necessità di poter usufruire di un parcheggio facile e comodo e che si trovano in difficoltà per la presenza in macchina di bambini piccoli».
Un’iniziativa che nel corso degli ultimi anni si è moltiplicata in tutta Italia, coinvolgendo non solo le grandi città, ma anche i piccoli centri: dal Trentino all'Emilia Romagna, passando per il Veneto fino ad arrivare alla nostra regione, tanto che dallo scorso autunno alcuni “stalli rosa” sono stati posizionati anche nel centro storico di Muggia, i primi attivi nella provincia di Trieste. Le aree in questione sono quasi sempre contrassegnate da strisce di colore rosa e da segnaletiche che riportano le immagini di bambini, carrozzine o il simbolo della cicogna. Un percorso, quello avviato dall'amministrazione comunale, intrapreso da tempo e caldeggiato anche dalle forze di opposizione del centrodestra (solo pochi giorni fa ne ha caldeggiato l’attivazione il consigliere forzista, Piero Camber), attraverso tutta una serie di interventi e mozioni sul tema.
Il problema è che il Codice della Strada non comprende tali categorie di utenti tra quelle per le quali è possibile istituire stalli di sosta riservati. «In effetti al momento chi va ad occupare questi parcheggi non è soggetto a sanzioni - rileva ancora Martini -. Proprio per questo è fondamentale il messaggio che fa appello alla sensibilità ed al senso civico dei cittadini, nell'avere un occhio di riguardo per coloro che si trovano davanti a queste specifiche necessità». Le aree di sosta rosa, già utilizzate all'interno di strutture private, come i parcheggi dei centri commerciali, saranno dunque posizionate nelle vicinanze di luoghi ritenuti strategici, quali le strutture sanitarie, gli uffici pubblici o le stesse farmacie.
Un progetto portato avanti in sinergia con la Polizia Locale, attraverso una serie di sopralluoghi sul territorio. «È un’iniziativa che si fonda sui concetti di cultura e civiltà - spiega l'assessore alla Mobilità e Traffico, Elena Marchigiani -. Partiremo con dei parcheggi individuati nei pressi dei consultori familiari e dei centri civici, tutti con la formula della sosta libera senza tariffe. Poi ci saranno dei passaggi successivi sviluppati sulla base di una mappatura complessiva del territorio. Un progetto che rientra in un programma più ampio già avviato da questa amministrazione e che conta su specifici servizi destinati a soddisfare tutta una serie di esigenze, penso ad esempio all'ora di sosta gratuita per le persone con disabilità».
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