A Trieste nasce il registro comunale per i donatori di organi

La città capofila del progetto assieme a Federsanità e Centro regionale trapianti. Dichiarazione consegnata al momento del rilascio o rinnovo della carta di identità
Un'equipe medica impegnata in sala operatoria in un trapianto di organi
Un'equipe medica impegnata in sala operatoria in un trapianto di organi

TRIESTE Carta di identità: Comune di Trieste. Segni particolari: donatore di organi e tessuti. Il Comune di Trieste (con una delibera del 7 marzo) ha aderito al progetto “Una scelta in Comune” (sportello dei Comuni per promuovere la donazione degli organi), promosso dal Centro nazionale e regionale trapianti in collaborazione con il ministero della Salute, Federsanità Anci Fvg e le associazioni di volontariato. Il progetto, partito nel 2008, arriva a destinazione dopo 6 anni. Ieri è stato presentato ieri in Municipio a Trieste. «Offriamo ai cittadini di Trieste la possibilità di dichiarare la volontà di donare organi e tessuti al momento del rilascio e del rinnovo della cara di identità» spiega il vicesindaco Fabiana Martini che dall’età di 18 è iscritta all’Associazione donatori organi. «Il nostro accordo vuole essere prima di tutto un messaggio di tipo culturale che favorisca la cultura della donazione».

Una scelta di civiltà. «Partire da Trieste come capoluogo di Regione è d’esempio per gli altri comuni. Le istituzioni hanno un dovere morale» aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Laura Famulari. «Sarà uno stimolo formidabile per tutti i comuni del Friuli Venezia Giulia. Un primo passo per avviare la macchina. Se Trieste ce l’ha fatta ce la può fare anche Drenchia che è il Comune più piccolo della Regione. Speriamo che le Uti agevolino il percorso» aggiunge il presidente di Federsanità Anci Fvg Giuseppe Napoli. Attualmente in Friuli Venezia Giulia sono una cinquantina i Comuni che hanno deliberato per la dichiarazione “anagrafica” della donazione degli organi.

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Il palazzo del Consiglio regionale del Fvg, in piazza Oberdan, a Trieste

Il progetto a Trieste partirà tra tre mesi in via sperimentale per la durata di un anno. «Dopo le elezioni» mette le mani avanti il vicesindaco. C’è da affinare le sinergie tra i sistemi informativi comunali e l’Insiel. A regime il progetto consentirà a tutti i cittadini di dichiarare il proprio assenso o diniego alla donazione di organi e tessuti del proprio corpo, o, come terza possibilità, di non esprimersi sull'argomento. Il tutto, pertanto, all'insegna di una piena e completa libertà d'espressione. Materialmente, questa "dichiarazione di volontà" potrà venir svolta al momento del rilascio o rinnovo della carta d'identità sottoscrivendo (o meno, in caso di diniego) un modulo in cui ogni cittadino potrà firmare per il sì o per il no alla donazione. L'Anagrafe comunale provvederà quindi alla contestuale trasmissione in via telematica al Sit (il Sistema Informativo nazionale sui Trapianti) della dichiarazione (positiva o negativa) sottoscritta. E comunque la scelta espressa potrà poi venir modificata in qualunque senso, o in Comune con il successivo rinnovo della carta d'identità, o - prima di allora - in ogni momento recandosi all'Azienda Sanitaria competente per territorio. «Questa dichiarazione preventiva aiuta soprattutto i familiari che si trovano difronte alla scelta che deve essere libera, consapevole e informata. In Regione ci sono attualmente 9 mila persone in lista di attesa di trapianto» spiega Roberto Peressutti, direttore del Centro regionale trapianti.

In tema di trapianti qualcosa sta cambiando. «A Trieste ci sono oltre 300 pazienti in dialisi. E 30 in lista di attesa per un trapianto. Nel 2014 abbiamo fatto 4 trapianti, nel 2015 10 e quest’anno 7 in soli tre mesi» racconta Giuliano Boscutti, il primario di Nefrologia dell'Ospedale di Cattinara. «Sono felice che Trieste apra questa porta - aggiunge Leo Udina, presidente dell'Aned -. Quella della donazione è una cultura da fare crescere a partire dalle scuole»

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