A Trieste mantelli, candele e note per celebrare i 130 anni di Carlo I

La Casa d’Austria ha ricordato la nascita dell’Imperatore Messa con il rito antico e concerto della banda Refolo 
Lasorte Trieste 17/08/17 - Chiesa del Rosario, Piazza Vecchia, Commemorazione Carlo I d'Asburgo
Lasorte Trieste 17/08/17 - Chiesa del Rosario, Piazza Vecchia, Commemorazione Carlo I d'Asburgo

TRIESTE I rappresentanti dell’Ordine di San Giorgio che, assieme a quello del Toson d’oro, formano la Casa d’Austria, con il mantello d’ordinanza, nelle prime file della chiesa. La banda Refolo, sul sagrato della Beata Vergine del Rosario, pronta ad attendere la conclusione della funzione sacra, evidenziata dalla processione preceduta dalle candele, per intonare una serie di brani appartenenti al repertorio ufficiale della tradizione asburgica. Il caldo di ieri non ha smorzato la volontà di molti triestini di celebrare la figura dell’imperatore Carlo I, oggi beato, la cui effige è stata alzata sopra l’altare della chiesa di piazza Vecchia, a 130 anni esatti dalla nascita. Oltre agli uomini con il tradizionale mantello, si sono viste anche un paio di signore che hanno aderito all’invito di indossare il velo muliebre per l’occasione.

 

La banda Refolo omaggia i 130 anni di Carlo I



Carlo vide la luce a Persenbeug sul Danubio, nella Bassa Austria, il 17 agosto 1887, primogenito dell’arciduca d’Austria, Ottone Francesco – nipote di sua altezza imperiale e reale Francesco Giuseppe – e di Maria Giuseppina, nata principessa di Sassonia. Fu indirizzato all’apprendimento delle varie lingue, allo studio della musica, ai corsi ginnasiali e liceali e universitari, con indirizzo giuridico, a Praga. 

 

 

La carriera militare di Carlo prese il via nel 1903 e terminò nel 1916, quando salì al trono. Carlo era diventato principe ereditario alla morte dello zio, Francesco Ferdinando, il cui omicidio, scintilla della grande deflagrazione bellica, si consumò il 28 giugno 1914. Due anni dopo l’inizio delle ostilità, alla morte del prozio, Francesco Giuseppe, Carlo divenne imperatore col nome di Carlo I: era il 21 novembre 1916. Il successivo 30 dicembre fu incoronato nella chiesa di Santo Stefano, cattedrale di Budapest, re apostolico d’Ungheria col nome di Carlo IV. Carlo ereditò una potenza in crisi e in declino e giunse al fronte il 10 settembre 1914.


«La sua fede e la forte spiritualità, unite a una serie di comportamenti caratterizzati da carità e generosità – ha ricordato ieri nel corso della funzione celebrata da don Canonico, Massimiliano Lacota, esponente per l’Italia della Casa d’Austria – portarono ben presto le autorità ecclesiastiche a completare l’iter per la sua beatificazione che potrebbe ora proseguire con la canonizzazione. Carlo è stato una figura emblematica della storia dell’impero – ha concluso – ed era giusto ricordarlo in maniera solenne».

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