A Trieste mamme e papà a lezione di manovre anti soffocamento

Un’iniziativa coordinata da Comune, Croce rossa e pediatri Corsi per una platea potenziale di tremila genitori all’anno

TRIESTE Un progetto di prevenzione diffusa. Nel senso che chi impara il metodo, lo può poi applicare in più situazioni di emergenza. A Trieste è una prima assoluta, a livello nazionale è classificabile come un progetto-pilota dai pochi antecedenti.

La casistica è purtroppo frequente e rientra nella categoria degli “eventi ostruttivi”: un pezzetto di cibo e/o la piccola parte di un giocattolo o di un qualsiasi oggetto vengono ingeriti dal bambino, rischiando di bloccarne la trachea. In Italia questi “corpi estranei” provocano ogni anno la morte di 300 persone, 50 delle quali sono bambini. Tra i più piccoli, la cosiddetta ostruzione delle vie aeree causa il 25% dei decessi.

Un possibile incidente della quotidiana domesticità, dall’apparenza banale ma dall’esito talvolta tragico: diventa una criticità socio-familiare, allora meglio saperne di più ed essere in grado di garantire un primo intervento. Che può rivelarsi risolutivo. Anzi, ancora meglio: imparare a tenere oggetti potenzialmente pericolosi lontani dalla portata del piccolo. Prevenzione tout court.

Avanti con un progetto in rete che coinvolge in prima linea Comune di Trieste, Croce Rossa, pediatri, con la benedizione dell’Azienda Sanitaria (AsuiTs), dell’Ordine dei medici, del Burlo Garofolo. È stato presentato ieri mattina nella residenza municipale dall’assessore all’Educazione, la forzista Angela Brandi, dal pediatra Andrea de Manzini, dalla presidente della Croce rossa triestina Marisa Pallini, dal responsabile della prevenzione AsuiTs Valentino Patussi.

Progetto in tre atti, intitolato “Proteggi i bambini, costruisci un futuro sicuro per i cittadini di Trieste”. Primo atto: tanto per cominciare, genitori, nonni, baby-sitter, educatori diano un’occhiata al video reperibile al link https://www.youtube.com/watch?v=aiDpVAKt3Mw, dove viene simulato un intervento disostruttivo sequenziato su più manovre:



Secondo atto: gli interessati telefonino alla Croce Rossa allo 040/313131 (nei meriggi del martedì e del giovedì) e prendano un appuntamento per seguire il corso sul campo.


Terzo atto: il corso si terrà, a partire da venerdì 26 gennaio, ogni venerdì dalle 16.30 alle 18.30 in una saletta attrezzata del nido comunale “Semi di mela”, in via Veronese 14, dalle parti del liceo Oberdan. L’incontro dura due ore, articolandosi in una fase teorica e in una pratica. I partecipanti, che hanno visto il video, potranno chiarire i loro dubbi. Nella parte pratica - ha ricordato
Marisa Pallini
- appositi manichini consentiranno ai partecipanti, seguiti da personale volontario della Cri, di comprendere “sul terreno” le mosse-chiave, per sgombrare la trachea da presenze indesiderate. Al “Semi di mela” è previsto anche un servizio di baby-sitter, fruibile dai genitori che siano giunti sul posto insieme al pargolo. A sei mesi da questo addestramento, i “reclutati” prenoteranno - se lo ritengono opportuno - un nuovo appuntamento per mantenere ben oliato il livello di training.


Dal momento che - spiega de Manzini - a Trieste nascono circa 1500 bambini all’anno, si può pensare che la platea genitoriale coinvolgibile possa aggirarsi sulle 3 mila unità, alle quali possono aggiungersi nonni, baby-sitter, operatori dell’infanzia. Le due ore di corso sono impostate per accogliere 10 allievi, quindi la previsione è di istruire, dalla fine di gennaio a giugno, 360 allievi. L’iniziativa vuole comunque protrarsi lungo l’intera durata del 2018.


Come si accennava al principio, il personale “formato” potrà entrare in azione non solo sui bambini piccoli, ma, trattandosi di tecniche sostanzialmente analoghe, anche sugli adulti e - soprattutto - sugli anziani. Lo stesso de Manzini ricordava che nel nostro Paese 4 mila anziani muoiono di polmonite in seguito all’inalazione di cibo.


Angela Brandi ha sottolineato che il progetto sarà promosso all’interno delle strutture infantili comunali e negli ambulatori pediatrici. L’operazione, come già quella vaccinatoria, rientra in una strategia di prevenzione nelle politiche sanitarie. Elemento questo sottolineato anche da
Valentino Patuss
i.


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