A Trieste l’auto sulle strisce blu diventa un lusso

Un drammatico calo in tutta la città. I triestini risparmiano sul parcheggio a pagamento. O usano meno la macchina. Enormi contenitori restano vuoti per metà. La collegata del Comune Amt ha perso da un anno all’altro 462 mila euro di introiti, Saba Italia il 15% tra park multipiano e stradali, e Ttp che governa Molo IV e tutte le Rive denuncia il 10% di incasso in meno rispetto al 2011.
Proprio mentre il Comune si prepara ad aumentare i posti a pagamento nell’ambito del suo Piano del traffico, i report 2012 assestano un altro colpo al bilancio: «Se quei soldi non entrano così, dovranno entrare da qualche altra parte» è il commento mesto dell’assessore alla Pianificazione e alla mobilità Elena Marchigiani, che però subito ne aggiunge un altro lieto: «Si vede che tutti hanno imparato a usare meno la macchina». Che è una delle direttive dell’amministrazione, di tipo ambientalista e “slow”, ma di questi tempi cultura e natura confliggono perché i margini di manovra sono stretti in un vicolo angusto.
Le cifre però parlano molto chiaro. Amt (appena assorbita da Esatto) aveva staccato nel 2011 poco meno di 1 milione e mezzo di ticket (1.481.985), e nel 2012 ha visto il crollo a 1.220.862, con una diminuzione di oltre 260 mila biglietti di sosta. Che si sono tradotti in un incasso di 2.321.702 euro. Cifra che nel 2011 era stata invece di 2.784.533 euro.
Sulle Rive non si direbbe che avanzino parcheggi liberi, ma il risultato, come afferma Franco Napp, amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri, è stato molto inferiore alle aspettative, mettendo a segno un 10% in meno, anche se cifre la società non ne vuol fare: «Siamo dei privati, sono informazioni riservate».
La stessa cosa dice Giulio Torres, direttore di Saba Italia che ha 5 grandi parcheggi multipiano in città più gli stalli sulla pubblica via delle zone adiacenti, ma il risultato è serio: calo del 15%. Con criticità così evidenti che «se non si parla di perdita in termini assoluti, certo siamo in perdita rispetto al nostro piano economico - prosegue il direttore - ed è impensabile pensare a investimenti, mentre è urgente rivedere progetti e patti col Comune: le tariffe “esterne” sono ferme dal 1998». Marchigiani: «Saba Italia ci ha proposto, con l’introduzione del Piano del traffico, abbonamenti dimezzati per i residenti che accedono per la prima volta, a 750 euro, e trimestrali da 220, bimestrali da 160, per spostare le auto nei “contenitori”».
Non c’è, secondo Torres, una zona che si salvi di tutte quelle, strategiche, in cui sono situati i grandi parcheggi, neanche dopo la recente apertura del nuovo park in via Pietà, di fronte all’ospedale Maggiore, zona dannata per un posto macchina. «Il park di via Pietà ha cannibalizzato quello di Foro Ulpiano - lamenta il direttore -, sono a pochi isolati di distanza, e comunque al mattino in via Pietà sono occupati 4 piani su 6, e al pomeriggio solo 2. Il Silos alla stazione è quello che sta peggio, resta sempre vuoto un piano e mezzo, e al Giulia per la verità è peggio ancora perché sono sempre vuoti 3 piani. Il Giulia ha subìto l’apertura del centro commerciale Torri d’Europa, si è spostato da allora il 45-50% del nostro traffico in parcheggio».
In questa classifica del “peggio”, Torres a ogni stazione scende però più in giù, perché quando si passa al grande contenitore davanti al Tribunale è questo che diventa “il peggiore”: «Di pomeriggio non c’è nessuno». In campo San Giacomo, l’ardito e recente scavo sotto la chiesa «vede traffico solo del rione, e le vendite vanno male: su 80 box solo 30 quelli acquistati».
Torres sottolinea anche che a Trieste l’andirivieni è garantito quasi solo dai residenti (poco turismo da fuori), per cui le 150 mila macchine si travasano da una zona all’altra, ma il risultato non cambia. In via Pietà sono stati istituiti parcheggi a pagamento per le moto (ben 70 mila in circolazione), ma ciò che si chiede è una diversa politica: «Far pagare di più la sosta all’esterno: ora per 2,5 ore il costo è di 2 euro in strada e di 5 al coperto. Studiare formule nuove per residenti, per le notti e i festivi. Rivedere la viabilità con accessi più chiari e immediati. Sanzionare di più le soste selvagge, che continuano...».
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