A Trieste la "Luna" di Roman Abramovich

L'imbarcazione, dal nome italiano, è lunga 115 metri e ha un equipaggio di 55 persone. Sfoggia una camera armatoriale completa di ogni comfort immaginabile, una miriade di camere secondarie per gli ospiti, ristorante, lounge bar e uno spazio dedicato ai giochi. Monta un sofisticato scudo elettronico anti-paparazzi
TRIESTE Non solo "Luna" è uno dei megayacht più sfarzosi del mondo ma è anche quello che protegge meglio la privacy del proprietario Roman Abramovich e dei suoi selezionati ospiti. La protezione non è affidata unicamente ai gorilla della "sicurezza": più che sui loro muscoli, il proprietario ha puntato sull’elettronica più avanzata.


Uno scuder-laser blocca le macchine fotografiche digitali, intervenendo automaticamente sul loro software di gestione. Se un potente teleobiettivo viene puntato sui ponti dello scafo lungo 115 metri per inquadrare qualche "presenza" significativa, il sensore non registra nulla e il paparazzo resta gabbato.


Ieri mattina lo scuder-laser non era comunque in funzione. Il megayacht, attraccato al Molo IV dalla tarda serata di venerdì, si è offerto a decine di fotoamatori e di turisti richiamati sul molo Audace dalle inusuali dimensioni di quello scafo da diporto. Nessuna macchina è stata "accecata". Dunque o Roman Abramovich non era a bordo o il comandante non ha ritenuto di dover proteggere se stesso e i 55 uomini di equipaggio.


Se il magnate russo dell’energia dovesse arrivare a Trieste con qualche politico che non vuole farsi fotografare e nemmeno vedere, o con donne che potrebbero essere imbarazzate dalla pubblicazione del loro volto o del loro corpo, il sistema di protezione verrà attivato.


Che Roman Abramovich sia convinto della necessità di protezione, lo dice anche l’Eclipse, l’altro megayacht che il magnate russo si è regalato nel 2010. Eclipse, 165 metri di lunghezza, oscura e ridimensiona "Luna" che ha 50 metri in meno di lunghezza, ma che nella speciale classifica delle navi dei Paperoni è comunque inserito tra i primi venti scafi. Anche Eclipse è protetta contro i teleobbiettivi dei fotografi da gossip. E lo sarà sicuramente anche il nuovissimo superprogetto di megayacht messo a punto dalla Emocean, una delle più avanzate società di progettazione. Il nuovo "giocattolo" per megaricchi è lungo 200 metri e la sua costruzione dovrebbe richiedere un assegno da almeno un miliardo di dollari.


Ma ritorniamo alla presenza al Molo IV di "Luna" che conferma una certa predilezione di Roman Abramovich per il porto di Trieste. Nel maggio del 2009 era attraccato alla banchina dello stesso molo quarto il "Pelorus" e anche in quella occasione l’unità del magnate russo si era avvalsa dell’assistenza della Trieste Yacht Service. La manutenzione di questi megayacht può essere curata in tutti i suoi minimi dettagli, sia a livello di meccanica che di arredamento.


L'unico punto dolente - anch'esso sottolineato più volte - è che l'Italia intera è percepita a livello internazionale come una riserva di caccia per la verifica di eventuali irregolarità delle imbarcazioni. Alcuni anni fa, alla sua prima venuta a Trieste dopo il ”refitting” effettuato a Genova, alla "Dionea" era stata inflitta una multa di mille euro per il ritardato invio di un fax. RIPRODUZIONE RISERVATA

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