A Trieste Imu al 10,6 per mille per seconde case e fabbricati

Pesante manovra della giunta Cosolini per avvicinarsi alla chiusura di bilancio. Invariata l’aliquota per la prima abitazione
Lasorte Trieste 19/10/11 - Urban, Cittavecchia,
Lasorte Trieste 19/10/11 - Urban, Cittavecchia,

Siamo arrivati al dunque. L’aliquota dell’Imu per le seconde case e per i fabbricati salirà quest’anno dal 9,7 al 10,6 per mille. Fatte salve le deroghe, per esempio per l’Ater che manterrà il suo 4 per mille. Le prime case invece sono in salvo, il Comune non infierirà sull’aliquota a suo tempo fissata del 3,9. È la proposta che la Giunta comunale infine ha preso per far quadrare i conti, e che sottoporrà alle decisioni e al voto del Consiglio.

Nei primi giorni del mese per chiudere in pareggio il bilancio di previsione 2013 mancavano 10 milioni dei 25 di parte corrente da tagliare in totale, per la drammatica povertà causata dai mancati trasferimenti da Stato a Regione, da Regione a Comuni. Alla fine di aprile il continuo riconteggio e le manovrine di risparmio ulteriore lasciano sulla lavagna dell’assessorato una cifra appena più sottile, di “-9”. Mancano ancora 9 milioni. Non si vogliono intaccare i servizi, dunque si tagliuzza dove si può, senza prendere di mira qualcuno e qualcosa in particolare, ma ogni voce, e alla fine com’era già chiaro e preannunciato non c’era altra strada, e dunque si sono puntati i fari sull’Imu.

«Con questo aumento, che comunque è inferiore al 10%, e peserà in modo non tremendo visto che in compenso la seconda casa non va più dichiarata con l’Irpef - spiega l’assessore al Bilancio Matteo Montesano - potremo recuperare 5 milioni. Ne mancheranno ancora 4, ma su 300 non è una cifra preoccupante. Ribadisco però che l’Imu per la prima casa non subirà aumenti». Fino al momento di licenziare il documento contabile, adesso che i termini si spostano a giugno dopo lo sblocco del patto di stabilità deliberato dalla Regione, quel piccolo e residuo gruzzolo di “rosso”, se non sarà stato nel frattempo in qualche modo eliminato, dovrà essere quanto meno mimetizzato. Non è giuridamente ammessa la presentazione di un bilancio meno che a pareggio tra entrate e uscite. Ma l’impegno preso adesso non cambierà in seguito: «Comunque non toccheremo la prima casa». Non è immaginabile che possa poi essere questa la richiesta del Consiglio comunale. Quindi per la stragrande maggioranza dei proprietari di abitazione la cifra dell’Imu dovrebbe essere blindata, in fotocopia rispetto allo scorso anno.

Anche per le seconde case la stangatina arriverà esclusivamente alla proprietà edilizia “pura” di appartamenti e fabbricati, aree edificabili e altri casi assimilati secondo le rispettive aliquote, ma resteranno in vigore e invariate tutte le facilitazioni in corso: l’Ater, come detto, al 4per mille, gli appartamenti affittati a canone agevolato, al 6,5, i negozi che restano con l’aliquota all’8,45, eccetera. Con un’altra clausola per dare qualche speranza ancora ai proprietari: «Se da qui a giugno riusciremo a tagliare, razionalizzare, o incassare oltre la necessità dei 4 milioni ancora da assorbire, via via potremo di equal misura calare anche l’aliquota per le seconde case». Ma intanto, spiega Montesano, «bisogna comunicare al ministero entro il 9 maggio le aliquote stabilite. Prudenzialmente quindi abbiamo dovuto decidere, altrimenti dopo quella data sarebbe stato impossibile agire».

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