A Trieste Immaginario scientifico fra i cantieri: «I turisti non ci trovano»

Non completati i lavori al Magazzino 26 del Porto vecchio. E attorno scavi e strettoie

Giovanni Tomasin

TRIESTE A che punto siamo con la storia infinita dell’Immaginario scientifico? Il primo piano del museo al Magazzino 26 doveva essere consegnato entro la fine di giugno, un lavoro che arriva comunque in ritardo, perché trova l’Immaginario intrappolato dal grande cantiere per l’infrastrutturazione di Porto vecchio. Impossibilitato quindi a traslocare, ma pure in difficoltà ad attrarre visitatori.

Siamo andati in visita all’unico museo privato del Magazzino 26 una domenica pomeriggio - anche in estate uno dei giorni di massima affluenza in un museo che si rivolge soprattutto alle famiglie e ai turisti - e alla rotonda di viale Miramare troviamo la consueta segnaletica di “strada chiusa”, ma senza chiare indicazioni del fatto che è lì che si deve parcheggiare se si vuole andare al Magazzino 26, al Tcc o alla Centrale idrodinamica.

Lo spiazzo di fronte al centro congressi funge da parcheggio. Lo scavo che nelle settimane scorse aveva portato alla luce la volta di pietra della foce del Rio Martesin prosegue e si allarga, ora anche la volta settecentesca è stata rimossa, ed è venuto alla luce l’alveo della vecchia roggia. Per accedere al Magazzino 26 si passa una strettoia, facilitati in questo soltanto da dei cartellini appesi alla recinzione dell’area portuale. Facile giuoco per l’autoctono, enigma per il forestiero.

Arriviamo al magazzino: l’area antistante l’edificio è tutta cantierata, l’accesso è garantito da uno stretto passaggio.

Entriamo all’Immaginario ove, per fortuna, almeno un paio di famiglie stanno interessandosi alla mirabile esposizione scientifica, così caratteristica della nostra città. Tiriamo dritto alla scala che dovrebbe portare al piano superiore, ma troviamo – ancora una volta – il muro con la scritta – ormai sarcastica – «ci vediamo nel 2021».

Al lunedì chiediamo quindi alla direttrice dell’Immaginario, Serena Mizzan, se il Comune abbia consegnato i lavori entro la fine del mese scorso: «No, non ce l’hanno consegnato – spiega – anche perché diversi problemi da noi segnalati continuano a essere presenti. Nel frattempo la situazione dei cantieri qui attorno è diventata gravemente nociva per l’affluenza del pubblico».

In che misura? «I turisti non ci trovano. In questo periodo sono i nostri visitatori più importanti, perché le scolaresche sono finite. Due sabati fa abbiamo fatto due biglietti, quando in un contesto normale arriviamo a 150 biglietti al giorno nel fine settimana. Siamo andati in Porto vecchio perché speravamo di andare in un contesto interessante, invece sono gli scavi di Selinunte».

Dal Comune, nei giorni scorsi, è arrivata risposta: «Abbiamo atteso un bel po’, ma siamo stati convocati per domani (oggi) dall’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, vedremo cosa ci diranno».

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