A Trieste il parrucchiere artista che crea quadri con i capelli tagliati ai clienti del salone

Kristian Jakomin, 46 anni, utilizza quanto resta di frange e chiome per dare forma a volti e animali. Le tele appese nel suo negozio 
Una delle opere realizzate dal parrucchiere Kristian Jakomin
Una delle opere realizzate dal parrucchiere Kristian Jakomin

TRIESTE Di professione, Kristian Jakomin, è parrucchiere. Ma forbici e rasoio, oltre a essere mezzi del suo quotidiano lavoro, sono per lui anche strumenti con cui dare spazio alla sua indole artistica. È infatti sfruttando ciò che resta delle chiome che tutti i giorni modella e accorcia sotto la lama, che ricrea decine e decine di ritratti, volti “disegnati” con i capelli e fissati per sempre nei quadri che ha esposto sulle pareti del suo salone a Muggia.

«Il primo viso che ho riprodotto è stato quello di Marilyn Monroe. Era il 2012, l’ispirazione mi venne da un collega americano che avevo avuto modo di vedere in azione sui social. Alla fine di ogni giornata, lui sfruttava ciocche di capelli dei suoi clienti per disegnare opere sul pavimento del negozio. Poi, però, cancellava subito tutto – spiega Kristian –. Io avevo deciso di fare la stessa cosa: finché mi sono accorto che spazzare le opere a cui avevo dedicato tanto tempo mi causava un certo “malessere dell’artista”».

Da questa fatica di separarsi dalle sue creazioni, la scelta di imprimerle su “tela”, attraverso una complessa e inedita tecnica di collage, assemblaggio e fissaggio di inchiostro capelluto. «Non mi considero un artista, faccio il parrucchiere da 20 anni. Anche se disegnare è sempre stata una mia grande passione – sottolinea il 46enne di Muggia, che da ragazzo ha frequentato il liceo artistico Nordio –. Così ho scoperto che restituire vita ai capelli dei miei clienti è un hobby che mi aiuta a staccare la spina, mi permette di rilassarmi. Mi fa sorridere pensare che spesso, in un singolo quadro, finiscano per essere amalgamate anche cinque o sei chiome di clienti diversi».

E proprio come un vero pittore, ha una sua tavolozza personale. Ma invece dell’inchiostro, vi ha collezionato capelli biondi, rossi, castani, a seconda della necessità e del gioco di luci e ombre che intende riprodurre.

Chi attraversa la soglia del salone e scorge quei quadri, tuttavia, non capisce subito che sono ritratti fatti con capelli. «Molti sono convinti che siano opere realizzate con la matita. Devono avvicinarsi per convincersi della natura del disegno. Una volta che hanno modo di constatare la realtà, qualcuno mi chiede di utilizzare i suoi stessi capelli per ritratti personalizzati».

Benché sia facile intravedere volti umani raffigurati nelle sue opere, i soggetti che predilige sono soprattutto gli animali. Non per niente, uno dei suoi obiettivi è quello di immortalare una sorta di zoo, ricostruito attraverso ciò che resta di frangette, caschetti e lunghe chiome.

Nel frattempo, ha già avuto modo di esibire i suoi lavori all’interno di mostre organizzate a Muggia. «Tutte le altre opere artistiche erano realizzate con tempera, pennelli e matite, come è normale che sia – conclude Jakomin –. Chiaramente, in quell’occasione non c’erano altri quadri fatti con i capelli». Ed è facile immaginare che le sue realizzazioni, per molto tempo ancora, manterranno un primato assoluto di unicità. —


 

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