A Trieste il "Cruise Day": alla Marittima la Costa Mediterranea e la Queen Victoria FOTO

TRIESTE Per il clima, con temperature proiettate verso i 40 gradi, poteva tranquillamente sembrare lo scalo di Tunisi, quanto a efficienza operativa non c’è stato nulla da invidiare, ad esempio, a Venezia o a Savona. Il terminal della Stazione marittima, a meno che non siano state magistralmente celate defaillance operative non facilmente smascherabili, ieri ha abilmente retto l’urto di due navi da crociera di medie dimensioni: la Costa Mediterranea e la Queen Victoria che hanno effettuato operazioni contemporanee di homeport (sede di cambio dei passeggeri) con la movimentazione complessiva, nel giro di poche ore, di ben 7mila e 500 crocieristi.
Era la prima volta che succedeva per unità in servizio regolare di linea; nel 2011 quattro navi erano arrivate nel giro di due giorni, ma perché dirottate all’ultimo momento da Venezia e in situazioni quindi di estrema emergenza. Il colpo d’occhio, anche dalle zone alte della provincia, è stato eccezionale anche per la diversa cromaticità delle due navi, lunghe quasi 300 metri, che hanno stretto in una dolce morsa la Marittima: scafo bianco e camino giallo per la Costa, camino rosso e scafo nero per la Victoria.
L’arrivo, come riporta Franco Napp amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri, società che ora ha alla presidenza lo stesso commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino, in perfetto orario, e senza problemi l’ingresso in porto con i piloti ma senza l’utilizzo di rimorchiatori e poi l’ormeggio con utilizzo comune anche del “dolphin”.
Le operazioni di sbarco dei passeggeri sono continuate fino a mezzogiorno e da quel momento sono incominciate quelle di imbarco prolungatesi per alcune ore. In particolare per Costa Mediteranea 1.450 persone sono sbarcate, 1.475 si sono imbarcate e 1.125 erano in transito. Per la Queen Victoria, 1.300 sbarchi, 1.300 imbarchi e 800 transiti.
Ampia come al solito l’area requisita, ma stavolta fin dalle due di venerdì pomeriggio, che ha coinvolto un lungo tratto delle Rive tra il palazzo della Regione e la Pescheria fino alla tarda serata di ieri. Più che sufficienti di conseguenza gli spazi dove sono potute arrivare e partire decine e decine di pullman che hanno fatto la spola con l’aeroporto e che hanno portato i turisti in transito in escursione soprattutto in città con principali mete i castelli di San Giusto e di Miramare. “Leisurely Trieste”, dicevano alcuni cartelli sul parabrezza. Gruppi hanno preferito muoversi a piedi verso piazza Unità o verso Cavana, qualcuno è saltato sul Delfino Verde, la gelateria di fronte ha fatto affari d’oro. Inglese e spagnolo le lingue straniere più sentite.
Autobus della Trieste trasporti con la scritta “crocieristi” coprivano il collegamento con il Porto Vecchio dove molti hanno lasciato le auto a pagamento per una settimana. Un pullman e un pullmino portavano l’indicazione “Mr. Augustin Franco family” e voci incontrollate parlavano di un gruppo di turisti particolarmente danarosi che ha utilizzato un volo privato e dormito all’hotel Greif. Anche taxi e auto private sono potute arrivare senza intoppi quasi sottobordo perché oltretutto con la calura africana ben pochi erano ieri i triestini a passeggio sulle Rive.
L’organizzazione ha comunque messo in campo un centinaio di persone.
Come spiega Napp, una quarantina complessivamente soltanto le hostess di Costa e Cunard (la compagnia della Victoria), cinque i dipendenti di Ttp e poi gli addetti dell’impresa portuale Intermodale per il trasporto dei bagagli, il personale della Capitaneria di porto, della Polizia di frontiera dello Scalo marittimo, della Dogana, delle agenzie marittime Giuliana Bunkeraggi e Samer, dello spedizioniere Penso. Sei camion hanno caricato provviste alimentari sulla Victoria e cavi e olio lubrificante sulla Mediterranea.
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