A Trieste i grillini si spaccano sul candidato sindaco
«Ecco una prima tranche di candidati». Il Gruppo Beppe Grillo Trieste li offre via mail alle due e mezza di notte. «Novità dall’assemblea del Gruppo Beppe Grillo Trieste, che ha appena compiuto ad agosto i suoi primi 10 anni di attività», è l’incipit della velina Cinque Stelle. Solo che le novità non sono il nome della candidata sindaco Paola Sabrina Sabia e neppure quelli della prima tranche di candidati (gli archeologi Massimo Braini e Gabriella Petrucci, l’artigiana Eva Balzano e Brunella Carlini, impegnata nella lotta allo spreco alimentare). La novità è che l’inossidabile M5S triestino, che ha già perso per strada due parlamentari (Aris Prodani e Lorenzo Battista), si è spaccato in due sul nome della Sabia rompendo persino lo storico sodalizio comunale dei portavoce Paolo Menis e Stefano Patuanelli. Come fosse un vero partito.
«Durante la serata, si è sancito l’invio nei primissimi giorni della prossima settimana della prima tranche di candidati consiglieri comunali e candidato sindaco - si legge nella nota stampa -. La lista verrà inviata alla mail dedicata alle liste civiche del Movimento 5 Stelle per ricevere la prevista certificazione per l’utilizzo del simbolo. L’assemblea, a cui erano presenti anche gli attuali consiglieri comunali Patuanelli e Menis e il portavoce regionale Ussai, ha indicato nella persona di Paola Sabia, architetto, coordinatore delle attività dello stesso Gruppo e attiva sul territorio dal 2011, la figura del candidato sindaco (è moglie dell’europarlamentare Marco Zullo, esperto di scie chimiche e mancato consigliere regionale per un pugno di voti nel 2013, ndr)».
Quello che il comunicato non racconta è la conta finale a cui l’assemblea (una cinquantina i partecipanti) è stata chiamata dopo che Menis a sorpresa aveva dato la sua disponibilità alla candidatura a sindaco chiedendo però più tempo per presentare un programma. La Sabia, invece, ha voluto l’investitura immediata dal meetup triestino. Era l’unica candidata prima dell’entrata in scena di Menis visto che Sergio Degli Innocenti, che si era fatto avanti, non era candidabile visto che aveva già fatto per due volte il consigliere circoscrizionale (tra l’altro nelle file di Forza Italia). Alla fine in 26 hanno votato a favore della candidatura immediata di lady Zullo, una decina ha sostenuto la richiesta di sospensione di Menis. Altri, invece, se n’erano già andati un po’ schifati dalla serata. Patuanelli non ha preso parte al voto. «C’è un po’ di malumore. È stato un errore non fermarsi. Era meglio non votare visto che la candidatura di Paolo era nata in quel momento», dichiara Patuanelli dopo che ieri mattina ai microfoni della Rai ha dovuto, per dover di casacca, decantare le qualità della candidata sindaco: «È una ragazza che studia, s’impegna, lavora e sa fare gruppo». Si è visto. «Nell’intervista io difendo il candidato sindaco del M5S», si giustifica Patuanelli che preferisce non rispondere alla domanda su chi avrebbe scelto tra i candidati Paolo e Paola («Nel 2011 ho sostenuto che il candidato ideale era Menis»). «Non so perché Stefano abbia sentito il bisogno di fare quella dichiarazione. Avrà i suoi motivi. Io mi sono reso disponibile come candidato ma prima ci vuole un programma. Nel 2016 possiamo giocarci il ballottaggio a Trieste. Quindi credo ci sia bisogno di tempo per scegliere il candidato migliore», interviene Menis. Tutta questa fretta appare sospetta. «È stata un’assemblea molto accesa. Mi sembra una forzatura senza alcuna motivazione plausibile. Non c’era bisogno di decidere subito. Visto che vogliamo essere diversi dagli altri partiti, scegliere un candidato sindaco e dopo attorno a questo i candidati consiglieri mi sembra una modalità da vecchia politica. Pensavo che le cose procedessero con metodi diversi», spiega Menis.
«Tutto questo non ha nulla a che fare né con il M5S né, forse, con la stessa politica, essendo più riconducibile allo strisciare delle serpi nella tana che a un ordinario consesso umano», solidarizza un attivista con Menis. A molti non è piaciuto il voltafaccia di Patuanelli: «Ieri sera (giovedì, ndr) avevi detto che avresti voluto pensarci su e fra l’altro ti sei astenuto al voto. E stamattina (ieri, ndr) è diventata un’ottima candidata? Un po’ di coerenza non guasterebbe». Il clima da resa dei conti, dopo la notte dei lunghi coltelli, c’è tutto. Ma non finisce qua. «Continuo ad avere fiducia nel movimento. Non escludo che ci possa essere un’altra lista con un altro candidato sindaco. Magari una scelta sul portale del movimento», aggiunge Menis. Sempre che arrivi prima della certificazione di Beppe Grillo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo