A Trieste gli americani rivendono i traghetti per la Turchia

La società Un ro-ro è oggi del fondo statunitense Kkr che l’acquistò nel 2007. Samer: «Ma per la città non cambia nulla, anzi è ribadito il “no” a Venezia»
Lasorte Trieste 01 07 04 - Porto Nuovo - Camion TIR in attesa di imbarco su Traghetto per Turchia
Lasorte Trieste 01 07 04 - Porto Nuovo - Camion TIR in attesa di imbarco su Traghetto per Turchia

È di nuovo in vendita l’asse principale dell’autostrada del mare Trieste-Turchia che complessivamente registra 16 partenze settimanali con un traffico di 250mila camion all’anno. Per l’esattezza si tratta della Un ro-ro, la società che ha sede a Istanbul e che dal 2007 è stata acquisita dall’equity company statunitense Kkr. È proprietaria di 12 traghetti, del porto turco di Pendik e proprio in queste settimane ha perfezionato l’acquisto del 60% delle quote della Samer seaports&terminals acquisendo così il controllo del capolinea triestino della rotta in riva Traiana e su una fetta del Molo Quinto. Quella che è la più affollata autostrada del Mediterraneo quanto ai traghetti ro-ro è in realtà servita anche da altre due compagnie: la Ulusoy e la Ekoil che arrivano rispettivamente al terminal Timt alla radice del Molo Settimo e a quello di Parisi Group sul Molo Sesto. Queste due società non sono interessate da alcuna operazione. Kkr (Kohlberg Kravi Roberts & co.) ha invece incaricato Goldman Sachs, la banca d’affari di Manhattan, di occuparsi della cessione con il mandato di ricavarne più della cifra comunque astronomica di 910 milioni di euro che era stato il prezzo, poco più di sei anni fa, per l’acquisto del 97,6% delle quote. Il restante 2,4% è ancora in mano ai vecchi proprietari, la compagnia Und che è l’associazione degli autotrasportatori internazionali turchi. Il presidente della Und, Cetin Nuhoglu, ha affermato che la sua società è interessata all’acquisto.

La notizia, comunicata dall’agenzia Bloomberg, è stata confermata ieri da Enrico Samer, terminalista ma anche agente sia per Un ro-ro che per Ulusoy. «Il procedimento per la vendita è effettivamente partito, ma potrebbe protarsi per un anno e mezzo - ha affermato Samer - i fondi d’investimento comunque non mantengono una proprietà per più di una dozzina d’anni perché in questo lasso di tempo sono tenuti a restituire il denaro agli investitori. Trovare acquirenti non sarà molto semplice perché la disponibilità messa in campo dalla Und ritengo possa essere una semplice mossa pubblicitaria dal momento che ben difficilmente le ditte turche potrebbero essere in grado di mettere assieme una tale capacità finanziaria».

In qualsiasi mani finisca, la Un ro-ro dovrebbe mantenere la sede a Istanbul, ma ai nuovi proprietari passerà anche il controllo del terminal triestino. «Noi comunque manterremo la quota minoritaria - spiega Samer - la cessione delle maggioranza alla Un ro-ro rafforza l’impegno su Trieste della società di Istanbul che anche recentemente ha riaffermato di non essere attratta dalla prospettiva di un dirottamento al nuovo terminal di Venezia come invece vorrebbe l’Authority lagunare. La vendita da parte di Kkr non dovrebbe avere alcun riflesso né sull’autostrada del mare, né sul terminal triestino». Anzi l’assunzione del controllo del terminal da parte di Un ro-ro sta portando in dote una serie di investimenti per rafforzare i trasporti intermodali e in particolare la connessione ferroviaria. «Tra gennaio e febbraio - annuncia Samer - verranno messi a punto una serie di nuovi collegamenti ferroviari per l’Europa in partenza dal Molo Quinto che trasporteranno container, casse mobili e semitrailer».

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