A Trieste giù l’Imu sulle seconde case in comodato a figli o genitori
Meglio un dubbio oggi sul come e il quanto verrà abbassata una tassa, piuttosto che la certezza domani che quella tassa più bassa non sarà. Capita così che il Comune, che pur non ha ancora scelto che opzione applicare, tra le due “offerte” dalla legge (il dimezzamento secco dell’aliquota o lo spacchettamento in base al valore catastale) faccia per intanto outing, annunciando di aver deciso di dare risposta ai mugugni venuti l’anno passato da una precisa classe di contribuenti: quelli che fanno vivere a titolo gratuito, nella loro seconda casa, i propri figli o (al rovescio) i propri genitori. Per loro, in effetti, si profila una tassa di proprietà, su quel preciso tipo di seconda casa, alleggerita più o meno della metà.
Non è un caso che un simile annuncio, fatto via comunicato stampa da Roberto Cosolini, si materializzi in questi giorni. Sono i giorni di conto alla rovescia verso la scadenza del 16 giugno per il versamento del 50% proprio dell’imposta sulle seconde case calcolato sull’aliquota in vigore nel 2013. Ne consegue che, una volta onorato quel pagamento, alla luce dei provvedimenti politici che verranno in città, i titolari di case date gratis a figli o genitori dovrebbero ritrovarsi, grosso modo, nella condizione di non dover sborsare il saldo di fine anno. «Come più volte anticipato - si legge nel comunicato là dove parla Cosolini - ribadisco l’impegno dell’amministrazione a istituire una misura agevolata Imu sulle seconde case date in comodato gratuito ai parenti di primo grado. In questo senso andrà un’imminente proposta della giunta che il Consiglio comunale potrà approvare nei primi giorni di luglio». «Come è noto non è stato possibile riconoscere l’agevolazione nel 2013 (ufficialmente la norma apposita era uscita a ottobre mentre il bilancio di previsione era passato a luglio, ndr) ma viene introdotta nel 2014 e tutti gli interessati ne beneficeranno in occasione del saldo Imu fissato per il mese di dicembre», aggiunge l’assessore al Bilancio Matteo Montesano nella parte del comunicato in cui poi «l’ufficio Tributi municipale informa che per la prossima scadenza del 16 giugno sono in corso di distribuzione, da parte della società Esatto, i moduli di pagamento per le posizioni regolarmente censite negli archivi della società. Chi non dovesse ricevere tali moduli, potrà recarsi presso la sede di Esatto in piazza del Sansovino per ottenerne il calcolo e la stampa». Ad oggi, in effetti, allo stesso Comune non è dato sapere quanti siano davvero i comodati gratuiti di questa specie, poiché molti non sono neppure registrati come tali e vivono di sola stretta di mano. Tutti i relativi proprietari, registrati o meno, l’anno scorso avevano dovuto pagare il 10,6 per mille, ovvero l’aliquota ordinaria al massimo consentito. A nulla erano valse le prese di posizione degli interessati che avevano additato come esempio i vicini di Duino Aurisina, cui veniva addebitato il 3,9. Alcuni avevano anche protestato per il fatto di dover spendere per una tassa su una casa che non rende. «Ricordo che questo tipo di tassazione è sul patrimonio e non sul reddito», mette le mani oltre il comunicato Cosolini, chiamato ora con la giunta a scegliere una delle due opzioni. La prima è dimezzare l’aliquota dal 10,6 al 5,3 (a Udine hanno optato per il 7,6), la seconda prevede lo spartiacque dei 500 euro di rendita catastale (circa 84mila euro di valore immobiliare) entro cui la tassa viene assimilata alla Tasi sulla prima casa mentre ciò che risulta in più ricade al 10,6. La prima sarebbe in vantaggio sulla seconda. Un bene anche per tecnici comunali e commercialisti...
@PierRaub
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