A Trieste educatori, spazi e fondi in più: centri estivi al via dal 15 giugno

Il Comune stanzia altri 1,5 milioni, 9 realtà ampliano l’offerta. Sanificazioni a raffica. Iniziano bambini e ragazzi più grandi

TRIESTE Un milione e mezzo di euro in più stanziati dalla giunta comunale di Trieste, per aumentare il numero di bimbi accolti nei centri estivi e nei Ricrestate, oltre a 45 nuovi educatori assunti e 9 realtà cittadine che collaboreranno, per ampliare spazi e attività proposte. Ad annunciarlo ieri il vicesindaco e assessore comunale al Bilancio Paolo Polidori e l’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi, che hanno anche anticipato alcune delle regole alle quali i bambini e i ragazzi dovranno sottostare, tra sanificazioni continue e limitazioni definite, in alcuni casi, «assurde».

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TOME . AG.FOTOFILM SILEA PARCO DEI MORERI, CENTRI ESTIVI MISSIONE BEN-ESSERE


Il totale delle risorse di solito destinato al servizio, pari a 800 mila euro, avrebbe coperto appena il 27% delle domande pervenute sul fronte dei nidi, il 6,53% per la scuola dell’infanzia, il 4,20% per la scuola primaria e il 15,80% per i Ricrestate, considerando i limiti imposti dal distanziamento, che riduce lo spazio a disposizione del 70%, e il personale in più da impiegare. Con i nuovi finanziamenti si punta a raggiungere la quota del 2019, che si attestava su una copertura del 64% per i nidi e del 39% per le scuole dell’infanzia. Già calcolato invece che, per la primaria, sarà accolto il 50% delle domande, mentre per i ricreatori si punta, è stato detto, alla massima copertura.

Tariffe invariate, poi, per tutte le età. I centri estivi per gli anni da primaria e i Ricrestate partiranno il 15 giugno, le graduatorie provvisorie sono già pubblicate, ma cambieranno di giorno in giorno, grazie alla disponibilità garantita dagli accordi con nove realtà, che ospiteranno complessivamente 300 giovani: spazi che si andranno ad aggiungere ai 12 ricreatori comunali, dove opereranno 45 nuovi educatori, già reperiti. Si sono rese disponibili la Fin alla piscina Bianchi, la Comunità di Sant’Egidio a Villa Ara, l’Interclub Muggia alla scuola Biagio Marin, l’Atletica Trieste alle scuole Saba e Addobbati, il Primorje a Prosecco e il Primorec a Trebiciano, “In movimento” alla scuola Rossetti e gli ex allievi del ricreatorio Padovan si occuperanno della stessa struttura. Le attività saranno comunque ricreative e non solo sportive.

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Bambini al centro estivo


Ancora qualche giorno per l’uscita delle graduatorie per quanto riguarda nidi e scuole dell’infanzia, i cui centri estivi cominceranno il 6 luglio.

«Le nuove risorse sono il frutto di un grande sforzo – ha spiegato Polidori – ma dovevamo farlo per aiutare tanti genitori che, soprattutto quest’anno, hanno bisogno di un sostegno nella gestione dei figli». «Consideriamo poi – ha sottolineato la Brandi – che le difficoltà non sono poche. Le linee guida prevedono disposizioni che avrebbero scoraggiato chiunque. Qualche esempio. Le pulizie vanno fatte più volte al giorno sulle superfici. E ai servizi igienici sempre in vari momenti della giornata, ma anche quando vengono utilizzati. I giochi devono essere sanificati ogni volta che un bambino li tocca. L’operatore, uno ogni sette bimbi, deve essere sempre lo stesso per quel gruppo. Le entrate dovranno essere scaglionate, i genitori restano fuori, e i bimbi verranno “spruzzati”, per una sorta, anche in questo caso, di sanificazione iniziale. In più, i vestiti usati, una volta tornati a casa, dovranno essere lavati o comunque non si potranno usare anche il giorno dopo. Si intuisce – commenta Brandi – quanto siano misure complicate. E dovremo anche vedere se andranno bene alle famiglie e ovviamente ai piccoli fruitori».

E intanto molti centri estivi privati attendono ancora di capire se riusciranno ad aprire, ma anche in questo caso le disposizioni sono cambiate e vanno rispettati tanti vincoli, fondamentali per l’autorizzazione all’attività. «Ricordo che chiunque voglia organizzare quest’anno un centro estivo – aggiunge Brandi – deve presentare un progetto, che deve essere esaminato e approvato dal Comune e dall’Azienda sanitaria». —


 

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