A Trieste è duello per la vigilanza comunale

In ballo un appalto che vale più di un milione. Il Corpo Vigili Notturni contro l’affidamento a Italpol
Il Municipio di Trieste
Il Municipio di Trieste

TRIESTE Nel duello tra polizie private per la vigilanza degli immobili comunali, la Giunta ha deciso di tenere il punto: infatti si costituirà in giudizio avanti il Tar nella causa proposta dal “Corpo Vigili Notturni”, che aveva impugnato l’aggiudicazione del servizio alla concorrente “Italpol”. La delibera, portata dall’assessore Michele Lobianco in sostituzione dell’assente Maurizio Bucci, è stata preparata dal responsabile dell’ufficio legale Maria Serena Giraldi.

La determina numero 1384, al centro del contenzioso in sede amministrativa, era stata firmata dal responsabile dell’area finanziaria del Comune, Vincenzo Di Maggio, lo scorso 24 maggio, agli sgoccioli dell’era cosoliniana: un bell’appalto che vale un milione 155 mila euro e che si estende per un triennio dal 2016 al 2019.

La trama temporale della vicenda si dipana dal 27 novembre dello scorso anno, quando viene decisa la gara per l’affidamento della vigilanza, seguendo il criterio del prezzo più basso. Alla scadenza del 10 marzo 2016 sono due i competitori a recapitare i regolamentari plichi sigillati. Uno è il raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla capogruppo Italpol, da Sicuritalia, da Snab Sicurezza, da Sorveglianza Diurna e Notturna. L’altro è Corpo Vigili Notturni.

Cinque giorni più tardi, siamo quindi alle Idi marzoline, le fatidiche buste sono aperte e il prezzo più basso è quello offerto dal raggruppamento che fa capo a Italpol, con uno “sconto “ di 191.400 euro. Con queste premesse e alla luce di questo quadro procedurale, l’area finanziaria del Comune aggiudica la vigilanza a Italpol&alleati al prezzo di 947 mila 200 euro, cui s’aggiunge il 22% di Iva. L’affidamento avviene dopo che l’amministrazione ha espletato il procedimento di verifica dell’anomalia delle offerte, in seguito al quale vengono appurate «idoneità, adeguatezza e congruità» della proposta definita dalla cordata vincente.

“Corpo Vigili Notturni” non accetta il responso delle buste e impugna l’intero incartamento relativo alla gara, dai verbali alla determina. La delibera giuntale ricorda che il ricorrente aveva contestato regolarità e validità del cosiddetto “Durc”, acronimo di “Documento unico regolarità contributiva”, che descrive gli obblighi verso Inps e Inail, incartamento imprescindibile per partecipare ad appalti e a sub-appalti. Ma il “Durc”, eccepisce la delibera giuntale, «è invece risultato regolare e valido anche al momento dell’aggiudicazione definitiva». Per cui

«La vicenda - dichiara laconico Daniele Zorzi, amministratore unico della società ricorrente - è delicata e riservata. Abbiamo impugnato poichè non riteniamo che chi ha vinto la gara abbia i requisiti tecnico-finanziari richiesti. Ma saranno i giudici del Tar a decidere in assoluta autonomia». “Corpo Vigili Notturni” è una delle aziende che fanno parte del gruppo Civis. Ha sede a Tavagnacco, vicino a Udine, e fattura circa 6 milioni con 120 dipendenti.

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