A Trieste doppio programma M5S per le comunali del 2016

I “separati in casa” Menis e Sabia si sfidano a colpi di iniziative pubbliche. Patuanelli tenta una mediazione: «Altrimenti sarà necessario il voto online»

TRIESTE Divisi alla meta. Persino nella costruzione del programma amministrativo. Il Movimento 5 Stelle a Trieste fa politica da separati in casa. Sabato, alla vigilia della Barcolana, dalle 9 alle 13, in via Dante all’incrocio con via San Nicolò (dove c’è la statua di Saba), si terrà il “Progetto Trieste 5 Stelle” per iniziativa del consigliere comunale Paolo Menis.

Martedì 13 ottobre, dalle 20 alle 23, nella Falegnameria Floreano di vai Giarizzole 20, si terrà la riunione programma amministrative 2016 del Meetup Beppe Grillo Trieste su iniziativa di Paola Sabrina Sabia, organizer del gruppo e già indicata a maggioranza (29 voti) come candidato sindaco nella riunione del 4 settembre che ha spaccato in due il Movimento. «”Per il MoVimento 5 stelle è più importante il cosa, non il chi". E ancora: “A Trieste vinceremo con un programma non con un nome”. E uno dei concetti che Alessandro Di Battista, portavoce M5S alla Camera dei Deputati, ha espresso sabato 26 settembre in piazza della Borsa a Trieste. Per questi motivi intendiamo promuovere un percorso mirato alla preparazione di un programma per la città prima della scelta dei candidati» spiega Menis. Una specie di dichiarazione di guerra nei confronti di chi ha premesso le candidature al programma. Oltre che l’avviso delle presentazione di una lista alternativa. «Il Movimento 5 Stelle a Trieste ha già un programma portato avanti dal 2011 dai nostri portavoce comunali. Programma che sarà sempre aperto a nuove istanze. Uno vale uno, a fatti e non a parole» scrive Sabia nell’invito in falegnameria a Giarizzole corredato da una foto di gruppo con l’altro leader nazionale Luigi Di Maio. Di Battista testimonial per Menis e Di Maio per la Sabia. Un bel confronto.

M5S Trieste, la candidata sindaco protagonista dell’inno massacrato dal web VIDEO
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L’auspicato passo indietro della Sabia non c’è stato. «La lista è aperta a tutti i cittadini e chiunque può segnalare la propria disponibilità di una eventuale candidatura» ribadisce lei sul web. In realtà la lista con la prima “tranche di candidati” inviata pera la certificazione è ormai quasi al completo (tra i nomi resi noti ci sono quelli di Massimo Braini, Gabriella Petrucci, Eva Balzano e Brunella Chiarini). «La Sabia ha preferito correre facendosi votare, peraltro senza che la votazione fosse nell'ordine del giorno. La maggior parte dei votanti sono candidati nella sua lista, particolari che fanno riflettere su quanto abbia uno spirito "grillino" e quanto sia un’arrivista. Il buon gusto consiglierebbe agli esponenti di un movimento come i 5 Stelle di non voler sistemare mogli e/o mariti» spiega l’attivista triestina Tatjana. La candidata sindaco, infatti, rimasta fuori nel 2013 al Consiglio regionale per un pugno di voti, è moglie dell’europarlamentare Marco Zullo. Schierati con Menis ci sono i portavoce regionali Andrea Ussai e Saverio Galluccio (che fu candidato governatore). E c’è pure il consigliere comunale Paolo Bassi convertitosi al M5S dopo aver professato i “valori” di Antonio Di Pietro.

Non si schiera, invece, il consigliere comunale Stefano Patuanelli che assicura la presenza a entrambe le iniziative programmatiche. Il compagno di banco di Menis in Comune si propone come mediatore. «Auspico una soluzione di garanzia che riapra il percorso e consenta di arrivare alla scelta del candidato unico. Senza arrivare al voto sul portale».

Quella delle primarie online resta l’unica per risolvere il caos candidature triestino. «Nell'assemblea famosa, non ho partecipato al voto non per protesta, ma perchè convinto, allora come ora, che ci si dovesse fermare - spiega Patuanelli -. Non è andata così e oggi c'è una lista di persone in possesso di quei requisiti che ha chiesto di poter partecipare alle elezioni comunali con il simbolo M5S. Ce ne sarà un'altra? Altre dieci? Dove sta il problema? Io ho solo due certezze: la prima è che in quanto portavoce, non ho nessuna intenzione di interferire con un percorso che vivrà, nel caso di presentazione di più liste, un momento di grande democrazia nel voto online. La seconda certezza è che il prossimo sindaco di Trieste sarà del MoVimento 5 stelle». C’ ancora tempo. La certificazione della lista non potrà avvenire prima del 2016. Il “non statuto” del movimento parla di certificazione nell’anno elettorale. Poi c’è ill caso di Livorno. Dai Meetup locali nel 2014 spuntarono due liste. La scelta venne fatta online sul portale di Beppe Grillo. Alla fine prevalse la lista di Filippo Nogarin che divenne sindaco vincendo il ballottaggio con il candidato del Pd. Cosolini, in ogni caso, è avvisato.

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