A Trieste doppia protesta dei sindacati a Cattinara e in piazza Unità

Davanti all'ospedale la protesta "statica"  è stata organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl  per chiedere sicurezza, assunzioni e contratti per il personale sanitario. In piazza Unità lo sciopero e la manifestazione Usb del personale impiegato presso le cooperative sociali operanti nei settori socio-assistenziali-educativi in appalto 
La protesta in piazza Unità (Lasorte)
La protesta in piazza Unità (Lasorte)

TRIESTE Doppia protesta sindacale, nella mattinata di venerdì 13 novembre a Trieste. Da un lato Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl hanno messo in atto un presidio "statico" davanti all'ospedale di Cattinara di Trieste per chiedere "sicurezza, assunzioni e contratti per il personale sanitario". Dall'altra l'Usb ha chiamato in piazza Unità il personale impiegato presso le cooperative sociali operanti nei settori socio-assistenziali-educativi in appalto, che hanno oggi hanno scioperato a livello nazionale. 

Sul fronte sanitario, i sindacati presenti a cattinara hanno rivendicato la sicurezza dei lavoratori impegnati nel fronteggiare l'emergenza pandemica, il necessario incremento dei fondi contrattuali aziendali che permetta il giusto riconoscimento agli operatori dello straordinario effettuato e delle indennità, un piano straordinario di assunzioni che deve prevedere, tra le altre cose, la stabilizzazione del personale e la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato in essere e il rinnovo dei contratti nazionali ormai scaduti. L’iniziativa segue lo stato di agitazione già proclamato dalle federazioni nazionali lo scorso 19 ottobre.

Il presidio dei sindacati sotto l'ospedale di Cattinara (Lasorte)
Il presidio dei sindacati sotto l'ospedale di Cattinara (Lasorte)

Sull'altro fronte, era la prima volta che il personale impiegato presso le cooperative sociali operanti nei settori socio-assistenziali-educativi in appalto hanno sciopererato rispondendo all’appello di Usb di adesione allo sciopero Nazionale riguardante le figure impiegate nei servizi integrativi, di assistenza e integrazione scolastica per l’inclusione degli alunni disabili nelle scuole di ogni ordine e grado.

Questi lavoratori hanno deciso di scendere in piazza anche a Trieste per organizzare un presidio in piazza, "presidio che vuole portare alla luce la totale indifferenza istituzionale di queste figure, importantissime per il nostro sistema scolastico. Oggi abbandonate a se stesse dentro all’emergenza provocata dal coronavirus, senza coperture, spesso senza stipendio in disapplicazione del “cura italia”. Oggi questi lavoratori sono arrabbiati, chiedono più garanzie da parte del comune, pretendono più tutele dentro un quadro gestito con gare di appalto sempre più al ribasso, situazione che non può riguardare un settore così importante".

Le motivazioni e le ragioni dello sciopero sono molte ed hanno caratteristiche sia locali che nazionali (una su tutte la richiesta di un piano di reinternalizzazione di questo servizio oggi privatizzato, dedicato agli studenti con disabilità). 

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