A Trieste debuttano i nuovi defibrillatori
I tre apparecchi saranno posizionati in piazza Sant’Antonio, della Borsa e Hortis. Il vicesindaco Roberti: «È il traguardo di un iter avviato già due anni fa»
TRIESTE Il centro di Trieste a breve sarà dotato di tre nuovi defibrillatori, a completa disposizione della collettività. Tre le piazze prescelte per collocarli: Sant’Antonio, della Borsa e Hortis. Un triangolo all’interno del quale quotidianamente transitano decine di migliaia di persone. La città insomma sarà più sicura sotto il profilo della tutela della salute.
A illustrare l’iter che permetterà a Trieste di entrare nel novero delle tante città italiane che già dispongono di un servizio del genere, destinato fra l’altro a essere arricchito, è stato ieri il vice sindaco, Pierpaolo Roberti. «Oggi arriviamo al traguardo di un iter iniziato nel 2016 e che finalmente sta per vedere soddisfatto un bisogno, quello di assicurare ai cittadini e ai turisti uno strumento di semplice utilizzo, che potrà servire a salvare vite umane. I mesi spesi per arrivare alla collocazione delle tre torrette sono serviti per individuare nel dettaglio le aree nelle quali posizionarle. È stato necessario rispondere a diverse esigenze. Da una parte bisognava inserire i defibrillatori in punti che non guastassero l’aspetto architettonico e artistico e di questo si è occupata la Soprintendenza. Da un’altra era indispensabile non gravare sull’Acegas Aps, che ha garantito gratuitamente i collegamenti con la rete elettrica. Infine era importante soddisfare le richieste di chi ha fatto dono alla città dei tre defibrillatori».
Due apparecchiature sono state regalate dalla comunità serbo ortodossa, una dal gruppo Facebook “Nimdvm”. L’Airsac Europa, l’associazione no profit che opera nel campo dei beni culturali, con l’intento di valorizzare i luoghi d’arte, partecipando all’allestimento di eventi culturali per incentivare il turismo culturale sul territorio dell’Europa, da parte sua ha garantito l’organizzazione dei corsi utili per imparare a usare i defibrillatori, di cui saranno gratuitamente beneficiari tutti i vigili urbani di Trieste. Il 118 ha individuato le aree pubbliche idonee all’installazione. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo hanno partecipato ieri alla presentazione dell’iniziativa: accanto a Roberti sono intervenuti il comandante della Polizia locale, Sergio Abbate con il funzionario Paolo Jerman, Andrea D’Annibale dell’Airsac, Marisa Lorenzon Pallini della Croce rossa italiana, Massimo Carratù e Federico Trevisan dell’AcegasApsAmga, Alberto Kostoris del gruppo Nimdvm e Dragana Bogdanovic, della comunità religiosa serbo ortodossa.
«Una delle finalità del progetto – ha ripreso il vice sindaco – consiste nel sensibilizzare l’opinione pubblica e fare in modo che si accodino al progetto altre realtà, per estendere la collocazione dei defibrillatori in ulteriori punti di Trieste. È importante far capire che le colonnine porta defibrillatori sono un bene che dev’essere preservato da tutti perché salva la vit».
Alcuni vigili urbani non solo saranno istruiti per un corretto utilizzo delle apparecchiature, ma a loro volta potranno diventare formatori, per trasmettere la loro competenza ai nuovi assunti. Gli operatori del 118 hanno poi assicurato che «l’utilizzo del defibrillatore automatico, introdotto in Italia nel 2001 e subito impiegato anche a Trieste, è semplice perché lo stesso strumento fornisce le indicazioni necessarie. In sostanza fa tutto da solo».
Lo scopo finale dell’iniziativa è di riuscire a creare a Trieste, come già accade in altre città, una rete capillare di defibrillatori. A Milano, ad esempio, c’è un apparecchio in ogni farmacia o quasi. In questa maniera la comunità può dirsi dotata di un sistema che assicura un pronto intervento in casi di malore di qualsiasi entità. «Nel sistema informatico del 118 – ha concluso Roberti – i defibrillatori saranno costantemente monitorati, perciò non appena ne sarà utilizzato uno, il servizio garantirà l’avviso all’intera rete delle ambulanze».
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