A Trieste boom di case vendute agli stranieri. Inglesi e tedeschi trainano la ripresa

In un anno compravendite salite del 17%. E la crescita continua. Investitori stranieri protagonisti. Piacciono molto anche i rioni
Una veduta della città
Una veduta della città

TRIESTE Nella provincia di Trieste vola il mercato delle compravendite immobiliari. Diminuiscono invece le successioni e i pignoramenti. Nel 2017 rispetto al 2016 l’aumento delle compravendite ha sfiorato il 17 per cento. Il miglior risultato a livello regionale, considerando anche che il 9 per cento degli acquisti in città è stato effettuato da persone che arrivano da altri Paesi, prevalentemente europei. La Trieste turistica ha dato linfa al comparto, e a beneficiane non sono solo le zone del centro cittadino ma anche rioni come Roiano e San Giacomo, dove alcuni stranieri hanno deciso di comperare la loro “casa-vacanza”, approfittando dei prezzi più contenuti e della vicinanza con il cuore della città.

Nel dettaglio, dati dell’Ufficio tavolare alla mano, lo scorso anno nella provincia di Trieste le compravendite sono state 3.502 quando nel 2016 se ne erano registrate 2.934. In totale gli atti depositati lo scorso anno al Tavolare sono stati 14.360, 310 in meno rispetto all’anno precedente. 

E se le compravendite sono cresciute, a diminuire sono stati pignoramenti e successioni. La contrazione di queste ultime – tenendo conto che il numero dei decessi non è diminuito e, anzi, nel comune di Trieste dal 2016 al 2017 se ne sono registrati 43 in più – potrebbe dipendere dal fatto che le persone che sono passate a miglior vita non erano proprietarie di immobili o che comunque non potevano vantare un patrimonio immobiliare da diverse unità. La diminuzione dei pignoramenti invece è sintomo di una lieve frenata della crisi, di un minor numero di situazioni economiche a rischio.

Tornando alle compravendite, il primo trimestre 2018 a Trieste racconta di una partenza già positiva con una proiezione entro fine anno che potrebbe sfiorare un aumento intorno al 19 per cento. «Le zone dove si registrano più operazioni sono il Borgo Teresiano, Cavana e San Vito – spiega Stefano Nursi, presidente provinciale Fiaip – con una spinta importante dettata dalla crescita turistica di Trieste. L’interesse – aggiunge – è generato anche dai valori al metro quadrato che a Trieste sono più bassi rispetto a quelli di città dalle caratteristiche simili nel resto d’Italia». Prezzi che attraggono anche chi vuole fare business.

Trieste, dal Carciotti al Pitteri. Raffica di perle in vendita
Palazzo Dreher, già sede del Palazzo della Borsa

«Ci sono infatti diversi investitori stranieri che acquistano a Trieste per ristrutturare e poi rivendere», conferma Nursi. Questa vivacità del mercato non depone però a favore solo del cuore della città. A trarre beneficio da questa Trieste che occupa intere pagine sui media nazionali e internazionali, sono anche i rioni. «Misurandosi con distanze e realtà diverse – spiega Giorgio Calcara, responsabile del settore turistico e delle statistiche di Fiaip Trieste – chi arriva da altri Paesi investe non solo nella parte considerata più esclusiva del centro, ma anche in zone meno centrali: i prezzi ancora più convenienti e l’efficienza della nostra rete di trasposto pubblico rendono appetibili pure i rioni». È così che lo stesso Calcara ha venduto a un giapponese che viene a trascorrere qui dei periodi di vacanza una casa a Roiano e a un inglese un monolocale a San Giacomo. Per loro l’idea di poter raggiungere a piedi il centro o in bicicletta il mare è un sogno. A investire nel mattone a Trieste sono soprattutto austriaci, tedeschi, inglesi e irlandesi «che – indica Calcara – danno un valore incredibile al nuovo collegamento via treno tra Trieste e l’aeroporto».

Malgrado la spinta turistica, il “parco” immobiliare registra però un invenduto di oltre 4 mila unità. «Una parte di questi immobili non trova mercato perché viene proposta a prezzi troppo alti», sostiene Nursi. Insomma, oggi a Trieste se un immobile viene messo sul mercato al giusto prezzo, trova un acquirente. «A fronte di un aumento delle compravendite va considerato però ancora un valore patrimoniale degli immobili inferiore alle aspettative», valuta Andrea Oliva, presidente provinciale Fimaa. In media acquistare in centro costa dai 2 mila ai 2.500 euro al metro quadrato. Senza considerare i pezzi unici che possono raggiungere i 4 mila. In periferia si va dai mille ai 1.500 euro al mq. In salute pure il mercato delle locazioni: «Gli affitti stanno andando bene – conferma Oliva –, la redditività di un immobile a Trieste, anche in periferia, è tra le maggiori del Fvg».

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