A Trieste ausiliari allontanati dall’asilo. Ma i genitori non ci stanno
TRIESTE Si erano affezionati moltissimo, i bimbi di un asilo comunale della città, agli storici ausiliari della struttura. Persone “speciali”, che in tempi di Covid si erano rivelate fondamentali per far percepire ai piccoli un ambiente sereno, nonostante mascherine, visiere e altre limitazioni. Ma ora quel personale, considerato un punto di riferimento per i genitori e i loro figli, sta per essere sostituito, per effetto dell’affidamento del servizio, da parte del Comune, a un appalto esterno.
Le famiglie non ci stanno. Protestano. E scrivono al sindaco Roberto Dipiazza e all’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi per chiedere loro che questi quattro ausiliari vengano lasciati al loro posto. L’iter burocratico però è già avviato e proprio Brandi spiega come non si possa modificare lo scenario.
Accade alla scuola dell’infanzia “Giochi delle Stelle” di via Archi, dove la modifica è prevista il primo giorno di febbraio. Modifica che «viene giustificata – scrivono mamme e papà – da una richiesta di mobilità interna determinata del personale comunale. Di conseguenza, noi e i nostri bambini perderemo a metà anno scolastico delle importantissime figure di riferimento: Donatella, Loredana, Cristiana e Mattia. Noi tutti, genitori degli oltre 60 bambini che frequentano l’asilo, siamo assolutamente contrariati – evidenziano – sulle modalità di questo importante cambiamento, che di per se è già destabilizzante per dei bambini così piccoli, e non può che avere risvolti peggiori in un momento storico drammatico che ci vede travolti da una pandemia che ha stravolto la loro quotidianità, ha tolto loro gran parte della serenità, modificando in modo importante i rapporti e i contatti».
Uno dei papà, portavoce delle famiglie, sottolinea come la preoccupazione sia soprattutto quella di «creare stress ai figli, che finora erano abituati a trovare sempre le stesse persone, ogni giorno». Persone alle quali i piccoli erano ormai legati. «Vogliamo anche sottolineare – aggiungono i genitori nella lettera – come queste quattro persone abbiano un ruolo importante nel collaborare con il personale educativo per accogliere i nostri bambini e farli sentire benvoluti ed al sicuro. Riteniamo che il Comune non debba assolutamente stravolgere la vita dei nostri bambini in questo momento così delicato e per mero scopo economico, credendo fermamente che un loro trasferimento poteva essere attuato con modalità più delicate, ad esempio spostandoli in altra struttura a fine anno scolastico, in modo da evitare traumatiche separazioni e nuovi ambientamenti per tutti. Chiediamo con urgenza – ribadiscono mamme e papà – che sia rimandato l’avvicendamento, sperando che, almeno per questa volta, il bene dei nostri bambini sia messo in primo piano rispetto a tutto il resto».
Ma è un appello accorato che, per una serie di motivi, non potrà trovare accoglimento. L’iter burocratico però è già partito e definito, come spiega Brandi. «Come queste quattro persone, anche altre avevano partecipato a un bando, per poter lavorare in altri ambiti, con una sorta di avanzamento della loro carriera – spiega – quindi il Comune non li ha mandati via dal posto attuale, semplicemente si sta portando a termine un percorso iniziato da tempo e che gli stessi dipendenti attendevano. Li sostituiremo attraverso ditte specializzate – precisa l’assessore – che tra l’altro già lavorano all’interno dello stesso complesso scolastico, dove il nido è appaltato, con soddisfazione di tutti. Mi auguro che chi arriverà alla scuola dell’infanzia troverà la stessa empatia con i bambini di chi ora se ne va. Anzi. Sono convinta che sarà così».—
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