A Trieste “assalto” allo sportello delle baby sitter

Una cinquantina di genitori si sono rivolti al servizio comunale a meno di un mese dall’apertura. E c’è chi già pensa all’estate
Una baby sitter alle prese con due bambini
Una baby sitter alle prese con due bambini

TRIESTE Se è un vero boom si vedrà nelle prossime settimane. L’affluenza, intanto, non è certamente mancata. Una cinquantina le persone che a meno di un mese dall’apertura si sono rivolte al nuovo Sportello comunale per le baby sitter. Il servizio, attivato assieme alla Regione, è innanzitutto un modo per far incontrare domanda e offerta. Cioè consentire un contatto tra chi a bisogno e chi mette a disposizione professionalità e tempo. Una sorta di “albo” al quale è possibile iscriversi e a cui fare riferimento.

Trieste, nasce lo sportello “trova baby sitter”
Una baby sitter aiuta una bimba a disegnare

Lo sportello si trova all’Ufficio residenza nel palazzo dell’Anagrafe in passo Costanzi 1, con orario 14.15-16.45, ogni martedì e giovedì. Gli addetti forniscono anche informazioni sull’intero panorama di opportunità e progetti educativi esistenti a Trieste, sia di tipo pubblico che privato, per i bimbi dagli zero ai tre anni. Qui i genitori possono ottenere delucidazioni su come funzionano gli asili nido, dove si trovano, le tariffe e le modalità di iscrizione. Ma anche sugli spazi gioco, i centri per bambini e genitori, i servizi educativi domiciliari, quelli ricreativi e baby sitter. Gli operatori, inoltre, sono formati per presentare il ventaglio di opportunità pensate per conciliare il lavoro con la vita familiare. È il “Sistema di conciliazione integrato” in cui rientrano la richiesta di assistenti familiari, le possibilità di congedo, del part-time, benefici e supporti economici. Le coppie che intendono fare ricorso a baby sitter non devono far altro che domandare allo Sportello. Comune e Regione, oltre che dell’elenco, si prendono cura pure dell’attivazione dei rapporti di lavoro con le persone selezionate. Un supporto concerto alla genitorialità.

Trieste, nasce l’albo comunale delle babysitter
Un bambino alle prese con il pranzo

Chi si è rivolto agli operatori in queste settimane, si è mosso anche in previsione dell’estate. Non sono mancate le famiglie che non hanno fatto preferenza sul baby sitter: maschio o femmina fa lo stesso, sebbene la stragrande maggioranza delle coppie tenda a optare per una ragazza. Soddisfatte Tiziana Cimolino e Anna Maria Mozzi, le due consigliere del Pd che si sono battute per la nascita del nuovo servizio a Trieste. «Si offre la possibilità di individuare la figura più adatta alle esigenze della famiglia – ricordano – e di ricevere le indicazioni su tutte le pratiche di contrattazione e per la gestione del rapporto di lavoro. Le famiglie dal canto loro esprimono anch’esse le proprie esigenze su chi accudirà i propri bambini, gli orari di cui necessitano e le caratteristiche della persona che cercano. Siano giovani, anziane, esperte o studenti. L’operatrice - evidenziano - mette quindi in relazione le esigenze cercando la persona più adatta tra tutte le proposte che raccolte e concorda un incontro successivo tra i due. A quel punto – puntualizzano le due consigliere del Pd, precisando le modalità tecniche con cui si svolge il servizio – l’ente partecipa alla costruzione del tipo di contratto lavorativo più adatto alle esigenze di entrambi, verifica le tutele e li accompagna stabilendo una sorta di mediazione in un mondo lavorativo che è sempre stato un po’ opaco».

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