A Sistiana chiude Mps: la rivolta dei clienti spostati a Monfalcone
Correntisti costretti a emigrare anche nella sede di Prosecco La difesa della banca: «È il taglio dei costi imposto dalla Bce»
DUINO AURISINA. Una storica filiale che scompare, inghiottita dal severo piano di riduzione dei costi attuato dalla banca. Centinaia di clienti costretti a emigrare da Sistiana a Monfalcone o a Prosecco, quindi ad almeno una dozzina di chilometri, oppure a cambiare istituto. Un intero sistema di pagamenti automatici che devono essere ricollocati, con tutte le conseguenze del caso.
Sta creando un considerevole e inevitabile disagio e un coro di proteste la chiusura dell’agenzia del Monte dei Paschi di Siena che per anni ha operato a Sistiana. Già nel corso del 2017 la banca aveva avvisato i clienti che, a gennaio, la filiale avrebbe chiuso i battenti, proponendo loro le alternative geograficamente più vicine, cioè Monfalcone e Prosecco, località dove la banca è presente. Ma per chi è abituato ad avere lo sportello sotto casa o quasi, in un centro come quello di Sistiana, dove tutti conoscono tutti e il ritmo di vita, soprattutto durante il periodo invernale, è ancorato a vecchie abitudini e non implica l’utilizzo dell’automobile per le faccende del quotidiano, la chiusura della filiale è vista come una problematica di notevole dimensione.
«Ci hanno spiegato che la responsabile dell’agenzia, che conosce molto bene la realtà locale – spiega una delle clienti più affezionate del Monte dei Paschi di Sistiana – conserverà l’incarico negli uffici di Prosecco, ma per me, che ho un’attività d’impresa legata al turismo, spostarmi a una quindicina di chilometri dal posto di lavoro diventerebbe un grosso problema. Andare a Prosecco o in alternativa anche a Monfalcone – aggiunge – soprattutto nei mesi estivi, quando siamo impegnati con i turisti, vorrebbe dire perdere almeno un’ora ogni volta e non ce lo possiamo permettere. Cambiare banca, per rimanere a Sistiana – precisa – significa poi spostare tutti gli automatismi dei pagamenti, operazione che certamente implica mesi di attesa e magari con errori e imprecisioni che poi correggere diventa difficile e impegnativo». Insomma un bel danno.
E come questa imprenditrice del comparto turistico sono in tanti a Sistiana a lamentarsi. Sull’altro fronte il Monte dei Paschi deve seguire le leggi di mercato e dare concretezza a quel piano di ridimensionamento della rete nazionale degli sportelli che prevede, entro il 2018, la chiusura di ben 600 agenzie. «Si tratta del programma di taglio dei costi che è stato concordato con la Bce – spiegano dalla sede di Siena – perciò la rete distributiva deve essere ridimensionata e purtroppo Sistiana rientra nel novero degli sportelli che devono essere chiusi. A fronte di questa situazione però abbiamo da tempo potenziato la piattaforma informatica e i processi di digitalizzazione dei servizi, andando cioè nella direzione verso la quale stanno andando tutte le banche».
In sostanza, Mps, come la quasi totalità del sistema bancario, sta invitando la clientela al “fai da te”, mettendo a disposizione degli utenti la tecnologia per effettuare prelievi, pagamenti, bonifici, in autonomia, utilizzando pc e telefonini. «È uno sforzo che speriamo sia apprezzato dalla clientela – ribadiscono dalla sede centrale dell’istituto – del resto noi siamo i primi a renderci conto delle difficoltà che andiamo a provocare, ma non era possibile fare diversamente».
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