A settembre la terza edizione del Fvg Pride a Gorizia e Nova Gorica

Causa pandemia, resta ancora un’incognita la modalità con cui si svolgerà la parata transfrontaliera in programma il 4 settembre

Il gay pride a Trieste nel 2019
Il gay pride a Trieste nel 2019

GORIZIA Un calendario di incontri in presenza e online in tutto il Friuli Venezia Giulia che partirà da maggio e si concluderà a settembre con una parata finale tra Gorizia e Nova Gorica, le cui modalità verranno però decise sulla base della situazione pandemica.

È il programma della terza edizione del Fvg Pride, che è stato presentato in piazza Unità a Trieste. Come ha spiegato il presidente dell'associazione Fvg Pride Odv, Nacho Quintana Vergara, la scelta di rendere transfrontaliero l'evento finale è dipeso dalla collaborazione avviata con alcune associazioni slovene ed è un modo per inserire la tematica dei diritti delle minoranze nel percorso che vedrà Nova Gorica e Gorizia diventerà Capitale Europea della Cultura 2025.

Il motto scelto per questa edizione è 'sconfiniamoidirittì ('odmejimopravicè in sloveno), col quale si vuole esprimere come «i diritti delle persone LGBTQIA+ siano stati confinati da anni, relegati allo status di problemi a bassa priorità, resi ostaggio delle guerre politiche combattute a suon di emendamenti».

L'associazione ha espresso l'intenzione di richiedere il patrocinio, oltre ai comuni della regione e ai due atenei di Trieste e Udine, anche alla Repubblica italiana e quella slovena, mentre per i finanziamenti dell'evento ha avviato da oggi una campagna di raccolta fondi su una piattaforma online e tramite un gruppo di volontari che contatterà gli esercizi commerciali.

Un appuntamento che, spiegano gli organizzatori “speriamo serva sia a riflettere sulle difficoltà specifiche e ulteriori che le persone della nostra comunità hanno dovuto affrontare in questo anno di pandemia, sia a rafforzare il senso di comunità in contrasto a quello di solitudine. Sarà un Pride insieme vecchio e nuovo: nuovo per le inedite formule pensate per adattarci alle esigenze specifiche dell'attuale periodo, vecchio perché rimane invariato il suo nucleo storico di momento identitario e costitutivo della comunità LGBTQIA+, così come invariata resta la natura squisitamente politica della manifestazione, che ha come obiettivo il rivendicare il bisogno di tutela e la garanzia dei diritti, tutti aspetti che ancor oggi vengono ignorati e negati dalla politica, dalle istituzioni e dalla società”.

Argomenti:gay pride

Riproduzione riservata © Il Piccolo