«A Servola migliora la qualità dell’aria»
TRIESTE L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) ha pubblicato il report aggiornato al 21 novembre sulla “Qualità dell’aria a Servola”. «Si evidenzia - viene affermato nelle conclusioni - un trend di complessivo miglioramento della qualità dell’aria. Le Pm10 nella stazione di San Lorenzo in Selva sono in diminuzione sia come media da inizio anno, sia come media sui 365 giorni precedenti; in diminuzione anche i superamenti giornalieri e la media annuale (dati aggiornati ad ottobre). In diminuzione anche le deposizioni di polveri, che presentano comunque valori inferiori ai limiti previsti. I grafici del report evidenziano una marcata diminuzione del B(a)P (Benzoapirene) medio già ad inizio anno, che è continuato a calare, sempre su base annua, fino a scendere su livelli inferiori al valore obiettivo di 1 ng/mc (1 nanogrammo per metrocubo).
Una leggera risalita sopra il valore obiettivo si è avuta a luglio in seguito a un malfunzionamento dell’impianto siderurgico, peraltro prontamente segnalato e risolto». Questi dati estremamente recenti dovrebbero permettere uno sviluppo del lavoro avviato come consulente del Comune dal professor Pierluigi Barbieri che la settimana scorsa aveva rilevato come gli ultimi dati certi si riferiscano a marzo-aprile.
Il report è inserito nella pagina “Focus Ferriera” del sito web dell’Arpa (www.arpa.fvg.it) ed è uno spazio d’informazione attivato dall’agenzia all’inizio di questo mese e che contiene tutte le informazioni sull’impatto ambientale dell’impianto siderurgico collocato nel quartiere di Servola. Le sezioni 1 e 2 contengono le informazioni sui livelli degli inquinanti principali per la matrice aria. I grafici tendono a evidenziare come siano in calo le medie mensili di Pm10, la media mensile di deposizioni di polveri nelle centraline di via Carpineto, Pitacco, Ponticello, Rachelli-Rossi e Costalunga dopo i picchi registrati tra giugno e agosto, la media mensile di benzopirene dopo il “record” di luglio in San Lorenzo in Selva dove è in calo anche la media di Pm10 nel 2016 o nei 365 giorni precedenti e il numero dei superamenti giornalieri sia in San Lorenzo in Selva che in Carpineto.
Tra agosto e ottobre si abbassa la deposizione di polveri sia nelle centraline esterne che nella Palazzina qualità e nella Palazzina operai dentro lo stabilimento. In via Ponticello la media mensile delle deposizioni resta abbastanza alta pur se al di sotto della soglia di legge, mentre in San Lorenzo in Selva sfiora il limite la media progressiva di benzopirene che come ha recentemente sottolineato lo stesso assessore regionale all’Ambiente Sara Vito va tenuta d’occhio. L’ultima sezione riporta l’andamento storico delle deposizioni, ma i confronti sono relativi dal momento che nell’epoca più recente dapprima gli impianti sono stati quasi fermi per il cambio di proprietà, poi hanno ripreso a funzionare senza i dispositivi di contenimento delle emissioni che sono stati messi a punto solo negli ultimi mesi.
«Il Focus Ferriera - sottolinea Arpa - è aggiornato quotidianamente per quanto riguarda i dati della rete automatica di misura, ogni 15 giorni (indicativamente) per i parametri soggetti ad analisi di laboratorio. Il Focus verrà prossimamente sviluppato con l’inserimento di informazioni riferite al rumore e alla bonifica del sito industriale di Servola (suoli, acque sotterranee, gestione degli scarichi e rimozione dei rifiuti)». Un discorso a parte riguarda gli odori per i quali nonostante il recente posizionamento di nasi elettronici non vi sarebbero rilevatori di pieno valore scientifico. Dopo aver ricordato che «nella sezione “approfondimenti” del Focus è presente anche una “Guida alla consultazione”», l’agenzia per l’ambiente sottolinea che «Focus Ferriera rappresenta un efficace strumento informativo per un ampio pubblico ed è anche uno strumento di controllo messo a disposizione delle autorità pubbliche e del gestore dello stabilimento siderurgico affinché possano essere attuati tempestivi interventi qualora le grandezze misurate mettano in evidenza criticità nel funzionamento degli impianti».
Per quanto riguarda gli sforamenti annuali dei parametri di legge, Arpa fa rilevare come «l’Aia è ancora più severa rispetto alla legge in quanto per indurre l’azienda alla riduzione della produzione non attende la conclusione dell’anno solare, ma si riferisce ai 365 giorni precedenti. Il calcolo dell’indicatore dall’inizio dell’anno solare - viene infatti sottolineato - tenderebbe a sottostimare l’effetto delle emissioni diffuse dell’impianto a inizio anno e a sovrastimarle a fine anno».
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