A Ronchi il serpentone dei taxisti in sciopero
di Luca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI
Adesione quasi totale, ieri anche nella nostra regione, allo sciopero di 14 ore indetto dai taxisti contro il pacchetto di liberalizzazioni previsto dal governo. Presidi e punti di informazione sono stati allestiti in tutti i maggiori centri del Friuli Venezia Giulia, mentre la manifestazione principale si è sviluppata a Ronchi dei Legionari. Una cinquantina di auto “bianche” si è messa in fila lungo la Regionale 14, dalla rotonda che conduce dall’accesso all’autostrada fino all’ingresso dell’aeroporto. Una fila che ha costretto la circolazione lungo una sola carreggiata e che ha provocato anche qualche sensibile disagio al traffico, specie attorno a mezzogiorno, con il corteo guardato a vista dalla polizia di stato e dalla municipale ronchese. Un’adesione quasi in massa, con pochissime eccezioni, che hanno comunque continuato a lavorare. A Ronchi dei Legionari su 15 taxisti tutti hanno proclamato la serrata, dei 250 che lavorano a Trieste 20 erano presenti alla manifestazione, a Gorizia, che ne ha 6, 2 non hanno aderito, mentre a Monfalcone, che possiede 13 licenze, si parla di una non adesione. Chi invece ha lavorato senza sosta sono stati i proprietari dei noleggi con conducente, categoria che comunque sarebbe toccata dalla liberalizzazione. «A chi ce lo chiedeva – ha detto Roberto Leonardi, responsabile del Consorzio taxi dell’aeroporto – abbiamo spiegato quelle che sono le ragioni della nostra protesta. Le liberalizzazioni sono una truffa a danno di tutti noi, lavoratori e consumatori. Non siamo una lobby e mi chiedo che cosa succederebbe se qui all’aeroporto dovessero arrivare altre macchine bianche. Faremo tutti la fame». A Trieste, dove operano la cooperativa “Radiotaxi” ed il consorzio “Alabarda Julia”, la totalità dei taxisti ha parcheggiato la macchina nei principali parcheggi in via Garlatti, davanti all’ospedale di Cattinara ed in piazza Ospedale: 248 vetture ferme, solo 2 hanno girato regolarmente. Ed a chiedere spiegazioni sono stati soprattutto gli anziani che proprio nel capoluogo giuliano rappresentano lo “zoccolo duro” dell’utenza e che ieri hanno sopportato i maggiori disagi. A Udine gli aderenti alla cooperativa “Radiotaxi” ha organizzato due presidi, mentre un corteo di auto bianca ha attraversato in centro ogni ora.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo