A Pola una moschea con vista sui polli
POLA. A Pola la moschea con il minareto verrà costruita nel rione periferico di Valmade, non lontano dalla fattoria di pollame dell’Agrokoka. Quelle che finora erano solo voci, sono state confermate dal sindaco Boris Mileti„ nella question time dei consiglieri, all’ultima seduta del Consiglio municipale. La domanda gli è stata posta dalla giovane socialdemocratica Elena Vian, appartenente alla Comunità italiana. Negli incontri con i rappresentanti della Comunità islamica, così Mileti„, siamo giunti all’accordo che la moschea venga costruita fuori dal nucleo urbano in quanto l’attuale centro culturale non può venir ampliato sostanzialmente per due motivi. Come primo ha citato, gli spazi alquanto stretti e come secondo, diverse difficoltà procedurali e soprattutto il “no” degli immediati vicini che evidentemente non gradiscono di confinare con una moschea.
Tre le possibili ubicazioni in periferia ha spiegato il sindaco, quella di Valmade sembra la più adatta e fattibile. Mileti„ ha aggiunto di con conoscere il progetto della moschea. So, ha spiegato, che è in atto la definizione del progetto preliminare in base al quale verrà steso quello esecutivo che poi verrà presentato alla cittadinanza. Mileti„ ha concluso il suo intervento invitando la cittadinanza a rispettare ancora una volta i valori della tolleranza, apertura e multiculturalità ben radicati nella terra istriana.
In base ai dai del censimento della popolazione del 2011, i cittadini di fede musulmana a Pola sono 3.275 che rappresentano il 5,7 % della popolazione. Rispetto al censimento precedente il numero è aumentato di una settantina di unità. La cifra arriva a 5.000 inclusi quelli residenti nelle vicine località di Medolino e Dignano, nonchè di Rovigno mentre in tutta l’Istria ce ne sono 9.965, il 4,7 % della popolazione complessiva. Fino a qualche tempo fa si pensava di trasformare in moschea l’attuale luogo di culto ubicato al pianterreno della villa austriaca in via Zagabria risalente al 1895, proprietà fino agli anni Ottanta dello scorso secolo, della nota famiglia polesana Tommasini. Poi la Comunità islamica aveva definito il progetto per la “promozione” dell’immobile in moschea con minareto alto 17,5 metri. La superficie complessiva della struttura avrebbe dovuto essere di 2.300 metri quadrati, inclusa la costruzione ex novo nell’area di uno stabile abitativo–d’affari con al pianterreno un ristorante.
Tra gli altri contenuti un luogo di culto, due aule per l’insegnamento, un laboratorio informatico, una sala conferenze, una sala giochi per bambini. Come costo si parlava di 2 milioni di euro e si sperava nell’aiuto del leader libico Gheddafi, sulla scia del notevole contributo dato per la costruzione della moschea di Zagabria. A questo punto è molto probabile che il preesistente progetto con poche modifiche sostanziali, venga trasferito fuori dall’area urbana.
(p.r.)
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