A Pola la rotonda a effetti speciali fa flop

Stop dal test di agibilità: l’acqua usata nei giochi di luce raggiunge l’asfalto e lo rende insicuro

POLA. Arriva il secondo flop per la maxi rotonda all’entrata della città di Pola, nel rione di Siana, allo sbocco del raccordo con l’Ipsilon istriana. L’imponente struttura del diametro di 140 metri per una superficie complessiva di 15mila metri quadrati non ha superato il test di agibilità. Sono stati bocciati gli effetti speciali ai quali danno vita i fasci di luce in sinergia con il vapore acqueo emesso dall’immensa corona metallica formata da 340 elementi. Il famoso light designer Dean Skira (autore delle gru illuminate del Cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi, ma anche dell’illuminazione d’ingresso al grandioso tunnel Eurasia nello stretto del Bosforo) aveva pensato a uno spettacolo notturno imperdibile per l’effetto arcobaleno, con 16 mila tonalità diverse di colori ad attraversare le particelle d’acqua in costante movimento.

È il polesano Skira l’autore delle luci del tunnel Eurasia
Uno scorcio del tunnel Eurasia (foto da glasistre.hr)


Che cosa non ha funzionato, allora? Il problema sta nel fatto che in caso di vento il vapore acqueo sprigionato fiisce sull’asfalto rendendolo scivoloso e dunque pericoloso. Inoltre i conducenti si ritrovano i parabrezza invasi dal vapore acqueo anche in condizioni di bel tempo. Da qui la bocciatura dovuta a motivi di sicurezza.

Cosa fare a questo punto? Dean Skira e il suo team dovranno rivedere l’impianto elettronico-elettrotecnico e quello meccanico in modo da far rientrare gli effetti della nebulizzazione entro limiti di sicurezza. Sono risultati insomma insufficienti i 16 metri di distanza tra la corona della rotonda e la carreggiata.

Nel progetto l’azienda stradale di Stato ha investito 4,3 milioni di euro. Una buona parte dell’importo era stata utilizzata per eliminare quello che si era presentato come il primo inconveniente: l’inefficienza del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche che a ogni pioggia abbondante allagavano il fondo stradale sommergendolo anche fino a mezzo metro d’acqua. I lavori sulla rotonda erano così ripresi nel dicembre 2015 con la costruzione di canali, sifoni, vasche e altre strutture per la raccolta e il rilascio graduale delle acque piovane.

Ruspe di nuovo in azione sulla rotonda di Pola

 

L’operazione si è conclusa lo scorso maggio, quando sono state riaperte al traffico entrambe le corsie della rotonda (durante i lavori quella interna era rimasta chiusa al transito): il nebulizzatore però non è mai stato azionato. La rotonda è per ora agibile grazie a un permesso provvisorio: gli standard di sicurezza infatti, in assenza del vapore acqueo, risultano pienamente rispettati.

La bocciatura al test di agibilità sta scatenando commenti e valutazioni negative da parte degli automobilisti e della cittadinanza in genere. Critiche del resto erano già giunte in passato per la collocazione di giganteschi papaveri rossi illuminanti sulle ampie isole spartitraffico tra le entrate e le uscite della rotonda: erano stati in molti a parlare di forzatura estetica, sottolineando sia la componente kitsch in contrasto con l’architettura del paesaggio istriano, sia il possibile fattore distrazione per chi è alla guida. (p.r.)
 

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