A Pieris il tirimesù non si può assaggiare

Il dessert non è disponibile. Flavia Cosolo: «Sto lavorando perchè venga offerto in un locale pubblico una volta al mese»

SAN CANZIAN D’ISONZO. Dopo il riconoscimento del ministero delle Politiche agricole, Pieris vuole essere a tutti gli effetti la “patria” del “tirimesù”.

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Il Comune di San Canzian d’Isonzo e il Consorzio culturale del Monfalconese, da sempre al fianco di Flavia e Gianna Cosolo, figlie di Mario, l’inventore del “Tirimesù-Coppa Vetturino”, nel difendere quello che ora è un Prodotto agroalimentare tradizionale, stanno mettendo a punto le azioni utili per promuovere il dessert e il territorio allo stesso tempo.

Anche Flavia Cosolo, che assieme alla famiglia ha custodito finora la ricetta originale e “un paio” di segreti che rendono unica la sua produzione del “tirimesù” bisiaco, si è posta ora come obiettivo quello di rendere disponibile il dolce in un locale di Pieris, almeno una volta al mese.

L’anomalia, come riconosce il sindaco Claudio Fratta, è proprio quella di aver ottenuto il riconoscimento senza che il dessert possa essere assaggiato.

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«Sarebbe bello che invece ciò sia possibile a Pieris – afferma –, dove anche al piano terra della Biblioteca, nella Villa Settimini, è attivo un caffé.

L’edificio si trova a poca distanza del luogo a suo tempo occupato dal ristorante di Mario Cosolo e della Casa delle associazioni, dove potrebbe essere collocata la mostra permanente sulla storia della famiglia Cosolo, del “Vetturino” e del Tirimesu fino ai nostri giorni. Il progetto con il Ccm che comprende la mostra e una serie di eventi collegati è già in gestazione e dopo le ferie credo sarà definito».

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Bonaventura Monfalcone-21.11.2013 Inaugurazione mostra sul Vetturino e bancarelle per il patrono-Pieris-foto di Katia Bonaventura

Davide Iannis, presidente del Consorzio culturale, che ancora 4 anni fa ha prodotto e allestito una mostra sulla storia dei Cosolo e del “Vetturino”, conferma come con l’amministrazione comunale siano già state gettate le basi per un’azione di valorizzazione della storia e delle tipicità del territorio.

«Sono inoltre sempre in contatto con Flavia Cosolo, come del resto il sindaco – aggiunge Iannis –, perché so che pure Flavia si è attivata per produrre e riuscire quindi a rendere disponibile il “tirimesù” in un locale pubblico».
 

«È proprio di Pieris il “Tiremesu” originale»

«Sto lavorando per far sì che si possa assaggiare il “Tirimesu Coppa Vetturino” a Pieris, come una volta – ha spiegato Flavia Cosolo proprio in questi giorni, subito dopo aver appreso la notizia dell’inclusione del Tirimesù nella lista dei Pat –, in un locale pubblico, almeno una volta al mese, in modo da promuovere anche il territorio».

A realizzare, materialmente, il dolce in un laboratorio artigianale sarebbe sempre Flavia Cosolo, depositaria della ricetta di famiglia assieme alla sorella Gianna. Flavia l’ha custodita gelosamente fino allo scorso anno, quando è stata pubblicata nel libro dedicato al Tiramisù da Clara e Gigi Padovani.

«Vorremmo che Pieris fosse a tutti gli effetti la patria di questo dolce – ribadisce il sindaco Claudio Fratta –, come viene segnalato ormai da qualche mese dai cartelli stradali che il Comune ha voluto collocare agli ingressi della frazione».

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