A Palazzolo sull’Oglio l’Accademia per diventare campioni di tennis
Nicola S., ragazzo di Ronchi dei Legionari, giocatore e appassionato di tennis fin da piccolo, una volta conseguito il diploma di geometra, ha deciso di mettere alla prova se stesso e le sue capacità tennistiche, iscrivendosi all'Accademia Tennis di Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia: ci racconta la sua esperienza.
L'Accademia 'Vavassori' è uno dei quattro centri tecnici nazionali di allenamento permanenti della Fit, la Federazione italiana tennis. In Friuli Venezia Giulia non ne esistono di simili. Qui, la mentalità di chi gestisce e dei tecnici è molto diversa da quella dei circoli della nostra regione.
Nei circoli, il maestro impartisce lezioni private o di gruppo a bambini, ragazzi o adulti che possono diventare atleti agonisti iscrivendosi e partecipando a tornei in modo indipendente, tornei ai quali solitamente partecipa anche il maestro.
In Accademia, invece, il maestro abbandona il proprio ruolo di agonista e dedica tutto se stesso all'allievo, affinché cresca con sani principi e diventi un bravo giocatore. Attualmente frequento il programma Full Time: otto ore di allenamento al giorno, tra tennis e preparazione atletica, integrato anche da qualche ora di nuoto in piscina.
«I ragazzi come me - racconta Nicola - , provenienti da varie regioni italiane, ma anche dall'estero, sono sistemati nell'Housing College, alloggi dell'Accademia controllati da un tutor, con rigide regole ed orari precisi che vanno rispettati. I ragazzi che non hanno ancora conseguito un diploma possono frequentare una scuola serale per conseguirlo».
In che cosa consiste la tua preparazione agonistica?
«La scuola tennis non prevede solo allenamento, ma anche preparazione tecnico-tattica, psicologica e l'accompagnamento da parte di un maestro ai tornei, con analisi finale del match. Questi principi, queste regole e la cura degli allievi ormai mi si addicono».
Nicola si sta dando da fare non solo per migliorare il suo livello tennistico, ma anche per il suo futuro; la sua dedizione al lavoro, la sua disponibilità e il suo sacrificio hanno infatti fatto intravedere in lui, all'interno dell'Accademia, un potenziale futuro tecnico. Diventato istruttore, Nicola continua ad allenarsi, ma si presta ad aiutare i tecnici con i ragazzi più piccoli e quando torna in Fvg osserva i circoli dove è cresciuto e sogna una realtà più vicina a quella che ora si è cucito addosso.
Rimarrà in Accademia o ritornerà in Fvg? Se lo farà il suo bagaglio sarà pieno di esperienza e di desiderio di trasmettere la sua passione a bambini e ragazzi, a quelli che potrebbero diventare futuri agonisti.
Sara Seibessi
IIIBSU Liceo Sc. Umane
“Slataper”
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