A novembre c’è la nuova Git di Grado e già parte il toto-presidenza
GRADO I vertici della Git saranno rinnovati a breve, quasi certamente entro novembre. «Stiamo lavorando – dice l’assessore regionale al turismo Sergio Emidio Bini – ma non posso dire altro». La fase è delicata anche perché il rinnovo naturale della Git toccherebbe la primavera prossima. La logica invece imporrebbe di rinnovare l’ente al massimo entro novembre per consentire al nuovo amministratore o ai nuovi componenti del Cda di programmare loro la stagione non limitandosi invece ad eseguire quanto previsto da chi lascia. Un rinnovo a dicembre o gennaio non avrebbe assolutamente senso. È necessario chiudere entro novembre anche se non è assolutamente facile.
Intanto c’è da capire, dato che lo statuto lo consente, se il rinnovo prevede semplicemente il cambio dell’amministratore unico (attualmente c’è Alessandro Lovato) o se, invece, sarà deciso di ritornare a un Consiglio di amministrazione composto da 3 persone. «Puntiamo sul Consiglio di amministrazione»: chiude così l’assessore Bini lasciando spazio a diverse ipotesi. Come ha fatto l’ex giunta regionale di centro sinistra, l’attuale maggioranza punterà a mettere pedine di centrodestra. Alla Git però servono persone qualificate, tecnici o anche politici, ma con esperienza amministrativa e che sappiano anche imporsi e che siano di Grado perché in un contesto come quello dell’Isola è necessario conoscere a fondo la realtà e la storia. Rimane aperta la questione di Alessandro Lovato. La scadenza naturale dell’attuale amministratore unico è la primavera prossima ovvero fino all’approvazione del bilancio.
Non è pertanto assolutamente escluso che fino ad allora Lovato possa rimanere al vertice ma come presidente. Lo statuto e le norme del 2012 prevedono che il Cda sia formato da 3 persone delle quali una donna. Uno dei tre consiglieri dovrà essere indicato dal Comune che in passato aveva avallato la nomina di Lovato. La lotta per la presidenza della Git dovrebbe essere circoscritta a scelte fatte da Progetto Fvg che ha come riferimento proprio l’assessore Bini e secondariamente dalla Lega ma non è escluso che salti fuori una terza ipotesi (riferimento particolare non tanto per Fratelli d’Italia ma per Forza Italia). Nomi non ce ne sono. O meglio al vaglio di Bini ce ne sono sicuramente diversi e qualcuno circola anche per l’isola ma conta poco o niente: i giochi si fanno e si decidono a Trieste guardando ai vari equilibri tra le forze che compongono la maggioranza. Ciò poiché la Regione, attraverso Promoturismo, detiene l’86,21 per cento delle quote sociali della Git. Col 10.61 per cento segue il Comune; poi la camera di commercio con il 2,55% e infine i privati della Itur con lo 0,62%. —
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