A Nordest è caccia al presunto serial killer delle prostitute
Gigantesca caccia all’uomo in tutto il Nordest, con particolare attenzione alla zona della Bassa friulana e all’Isontino: le forze dell’ordine stanno cercando il goriziano Ramon Berloso, 35 anni, sospettato di aver fatto sparire due giovani escort. Berloso, che ha già un precedente per omicidio, è sfuggito a una trappola tesagli l’altra notte dai carabinieri ed è in fuga
Diana Alexiu, l'escort romena scomparsa a maggio
UDINE.
Lo stanno cercando in tutto il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, nelle ultime ore soprattutto nel cormonese, dalle due dell’altra notte quando è riuscito a eludere la trappola delle forze dell’ordine abbandonando l’auto a un paio di chilometri da casa e fuggendo nei campi. Ramon Berloso, 35 anni, originario di Gorizia, ma residente da poco più di un anno ad Aiello, è braccato da un centinaio di uomini tra polizia e carabinieri con elicotteri e cani poliziotto e l’aiuto della protezione civile regionale. L’uomo, con alle spalle già una condanna (scontata) per omicidio, è sospettato di aver avuto a che fare con la scomparsa di due escort, una di Venezia e l’altra di Brescia (la romena di cui si è occupata in tv anche “Chi la visto?”). E l’altra notte si apprestava a incontrare nella Bassa un’altra ragazza.
IL CELLULARE
Il suo telefonino negli ultimi mesi è infatti entrato in contatto con le due giovani poi scomparse. Così carabinieri e polizia, coordinati dalla Procura di Brescia (da Desenzano era infatti scomparsa a inizio maggio Diana, la escort romena, la cui auto è stata trovata a Cervignano) e da quella di Udine, tenevano d’occhio da giorni Ramon Berloso e soprattutto controllavano il suo cellulare. E, quando l’uomo è entrato in contatto telefonico con una giovane friulana e le ha dato un appuntamento nella Bassa per l’altra notte, non hanno voluto rischiare di trovarsi di fronte a un’altra misteriosa scomparsa. Hanno deciso quindi di entrare in azione tendendogli una trappola in una strada poco frequentata e nel cuore della notte, a un paio di chilometri dalla sua abitazione.
L’AGGUATO
All’ora “x” i carabinieri hanno sbarrato la strada alla Punto bianca sulla quale da solo viaggiava Berloso. L’uomo, lavori saltuari alle spalle e una sfilza di precedenti con la giustizia, però con una manovra estrema è riuscito a invertire il senso di marcia e a darsi alla fuga sfruttando anche la conoscenza perfetta delle strade di campagna tra Aiello, San Vito, Crauglio e Ialmicco. Nei pressi del cimitero di Crauglio l’uomo ha poi abbandonato l’auto con documenti ed effetti personali.
LA CACCIA
Subito gli inquirenti hanno fatto convergere nella zona tutto il personale a disposizione. In pochi minuti carabinieri e polizia hanno raggiunto l’abitazione di Ramon Berloso a poca distanza dalla trattoria Casabianca, sulla regionale 252 che unisce Palmanova a Gorizia al confine tra i territori comunali di San Vito al Torre e Aiello. Gli inquirenti erano convinti che quello sarebbe stato l’approdo naturale della fuga di Berloso. Che, infatti, a piedi e braccato dalla polizia, è riuscito ad arrivare nei pressi della sua abitazione, un appartamento al primo piano di un edificio ristrutturato che si affaccia proprio sulla strada principale. A questo punto ha fatto appena in tempo ad accorgersi della presenza della polizia e si è dato alla fuga verso nord in un campo seminato a granoturco.
LE TRACCE
A ridosso della strada, all’inizio dell’appezzamento di terreno, complici anche le piogge della notte precedente, i carabinieri sono riusciti a individuare alcune tracce del passaggio del fuggitivo. A questo punto, nel cuore della notte, quando non erano ancora le 2.30, sono scattate le ricerche in un primo momento in un’area di cinque-dieci chilometri di raggio. Le forze dell’ordine hanno chiesto anche l’aiuto dal cielo degli elicotteri di polizia, carabinieri, esercito e protezione civile e, da terra, hanno cominciato a battere palmo a palmo stradine, vie, paesi. Poi, di prima mattina, le ricerche sono riprese con maggior vigore grazie all’intervento da Gorizia delle unità cinofile della Protezione civile regionale nonchè ancora degli elicotteri. Carabinieri e polizia hanno continuato cercare. A metà pomeriggio carabinieri e polizia hanno persino seguito le tracce dell’uomo nelle campagne tra Pordenone e Conegliano. Il passare delle ore certo non aiuta il lavoro degli inquirenti.
L’AUTOSTRADA
È vero, infatti, che Ramon Berloso al momento della fuga praticamente non aveva nulla con sè, pare nemmeno il telefono cellulare, ma grazie alle tenebre e a una perfetta conoscenza del territorio, è possibile che sia riuscito ad allontanarsi dalla zona calda delle ricerche. Non va infatti dimenticato che a una manciata di chilometri da San Vito al Torre corre l’autostrada A4. E se l’uomo fosse riuscito a dileguarsi e a trovare una via di fuga proprio sull’autostrada? Per questo la settantina di investigatori, guidati dal capitano Fabio Pasquariello del reparto operativo dei carabinieri e del capo della Squadra Mobile Ezio Gaetano, impegnati ieri tra San Vito al Torre, Ialmicco, Palmanova sanno che è necessario fare presto.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video