A Muggia il pallone vagante in spiaggia fa scattare l’ira dei bagnanti

Un’ordinanza del Comune vieta le partitelle in riva al mare tra sdraio e brandine. Ma più di qualche ragazzino non rispetta i paletti. E c’è chi invoca più controlli
Lasorte Trieste 09/08/14 - Muggia, Lungomare Venezia
Lasorte Trieste 09/08/14 - Muggia, Lungomare Venezia

MUGGIA «Due incidenti in un giorno sul lungomare per colpa del pallone finito in strada. Complimenti ai ragazzini che prima provocano il danno e poi scappano via». Un commento su Facebook ed ecco alimentarsi la prima vivace discussione dell’estate 2018 sul mancato rispetto delle regole durante la stagione balneare. Nello specifico sotto accusa sono finiti i “palloni vaganti”. La normativa, a tale proposito, è piuttosto chiara. All’interno dell’ordinanza firmata dal sindaco Laura Marzi, nell’articolo 3, quello che mette nero su bianco la disciplina generale per l’uso delle spiagge, è espressamente sancito che sulle aree destinate alla balneazione e negli specchi acquei antistanti «è vietato praticare qualsiasi gioco – calcio, tennis da spiaggia, pallavolo, basket, bocce, ecc. – se può derivarne danno o molestia alle persone, turbativa alla pubblica quiete nonché nocumento all’igiene dei luoghi». Nell’ordinanza si precisa che i giochi con la palla possono essere regolarmente praticati ma solo nelle zone «eventualmente ed appositamente attrezzate dai concessionari».

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Fortunatamente i due incidenti non hanno comportato danni alle persone, ma hanno suscitato le ire da parte dei muggesani che chiedono il rispetto delle regole per la tutela altrui, in primis per automobilisti e ciclisti, ma anche per gli stessi bagnanti. Se c’è chi si è fatto prendere dalla rabbia, più di qualcuno ha preso di mira il mancato controllo delle forze dell’ordine. «È normale che i ragazzi che compiano un danno e poi scappino. Basterebbe che i vigili urbani passassero uno o due volte al pomeriggio a controllare», scrive Stefano Grassi. «Due giorni fa pure io ho rischiato il tamponamento per un pallone», racconta Paola Citi. Anche Marco Barelli lamenta di un incidente sfiorato per un soffio: «Lo scorso anno stavo per cadere perché un pallone era finito tra le ruote della mia bici». Rita Millo auspica un pronto intervento dopo le lamentele sul web: «Voglio proprio vedere se queste testimonianze basteranno perché chi di dovere intervenga».

Tra i muggesani più garantisti, invece, troviamo il consigliere comunale e segretario locale del Pd Massimiliano Micor, nella vita di tutti i giorni vigile urbano a Trieste: «È un problema che c’è sempre stato e sempre ci sarà in quanto è comprensibile che i ragazzi giochino a palla sul lungomare. Risulta però evidente che essendoci un’ordinanza di divieto è giusto che la situazione venga monitorata. Detto questo devo anche sottolineare che, essendo la zona frequentatissima in estate, il Codice della strada prevede che i veicoli debbano commisurare la velocità per la presenza dei potenziali pericoli che siano pedoni che sbucano improvvisamente o palloni “impazziti”. Ci vuole buon senso, da parte di tutti». –


 

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