A Monte d’oro parte l’era Flextronics
Una stretta di mano tra Roberto Loiola e Eric Sislian, rispettivamente presidente per l’Italia del gruppo francese e vicepresidente della società statunitense, davanti a centinaia di dipendenti riuniti nella sala mensa, ha sancito ieri il passaggio da Alcatel-Lucent a Flextronics dello stabilimento triestino di strada Monte d’oro. Un’oretta di esposizione, ripetuta per due volte per due diversi turni di lavoro alla presenza anche di Umberto Magistrali, project manager per Trieste di Flextronics che proprio in strada Monte d’Oro farà esordire il nuovo logo aziendale e il nuovo marchio. Semplicemente Flex.
È quanto riferisce Sergio Cortesi, componente Fiom-Cgil delle Rsu, spiegando che agli incontri riservati esclusivamente ai dipendenti non hanno partecipato né i rappresentanti territoriali né quelli nazionali delle varie sigle sindacali.
«È stato ribadito che quello di Trieste sarà lo stabilimento leader mondiale di Flextronics per i sistemi di trasmissione su fibra ottica» riporta Cortesi. Aggiungendo che l’assicurazione della proprietà non ha stoppato alcune domande preoccupate da parte dei dipendenti: «Ad esempio c’è stato chi ha chiesto quale sarà la differenza tra il sito triestino finora deputato allo sviluppo di prodotti e il sito insediato a Timisoara».
I vertici hanno riaffermato anche il periodo di cinque anni, prorogabile eventualmente per ulteriori cinque, nel corso dei quali Alcatel-Lucent si impegna a fornire lavoro a Trieste. «È stato aggiunto - specifica il rappresentante della Fiom - che Flextronics avrà commesse anche da altri clienti. Alla domanda su quali saranno questi ultimi, ci è stato risposto che i nomi non si possono ancora fare».
Non è stato invece argomento di discussione l’accordo sindacale che, con un referendum, ha avuto l’avvallo dei lavoratori (459 sì e 34 no). I punti salienti dell’accordo stesso riguardano l’assunzione in pianta stabile di cento precari dei 370 che risultavano all’interno dello stabilimento alla data del 31 dicembre 2014 in modo da far passare l’organico da 304 a 414 dipendenti a tempo indeterminato in virtù anche dell’assunzione di ulteriori dieci unità per il reparto commerciale nonché la blindatura dell’organico, con impossibilità di licenziare, per i prossimi cinque anni. Inoltre 156 degli attuali 200 contratti mensili verranno trasformati in trimestrali.
Ieri, dopo l’esposizione in sala mensa condita da un ritratto del Gruppo Flextronics nel mondo (è stata ribadita l’apertura di un nuovo stabilimento in America), i dipendenti sono passati all’Ufficio personale per firmare la nuova “assunzione”. Per il resto della settimana ne rimarranno al lavoro soltanto 200 impegnati a inventariare le risorse e i beni aziendali. La produzione del nuovo stabilimento Flex partirà infatti a pieno regime lunedì 6 luglio.
Stamattina alle 9, intanto, il tavolo Alcatel si riunirà nel palazzo della Regione: Debora Serracchiani l’ha convocato alla presenza dei rappresentanti di Alcatel-Lucent e di Flextronics, di quelli sindacali e delle istituzioni. Sarà fatto il punto sull’accordo sindacale e sul nuovo ruolo per lo stabilimento triestino. Entro metà luglio al Mise i rappresentanti dei lavoratori potranno confrontarsi anche con i responsabili del gruppo Nokia che sta per incorporare Alcatel in una nuova società.
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