A Monfalcone saltano i carri, rinvio a giugno. Sior Anzoleto alla Festa del Vino
La parata slitterà alla kermesse enogastronomica, dal 10 al 14. Manfrini: «M’inventerò qualcosa»

Sior Anzoleto
TRIESTE Difficile negare, a questo punto, l’esistenza di un problema. E nello stesso tempo impossibile pensare d’issar bandiera bianca. In un ideale mondo privo di complicazioni, il Carnevale sarebbe già morto e sepolto con il mercoledì delle Ceneri, invece si è ancora qui a parlarne perché anche il posticipo al primo giorno di primavera salta. Niente parata dei carri sabato 21, nessuna carrozza di sior Anzoleto con la sposa Marta Poclen, via pure le ballerine brasiliane in costumi paillettati e succinti. Se ne ridiscute alla Festa del vino, dal 10 al 14 giugno, quando forse il coronavirus avrà deciso, bontà sua, di andarsene in vacanza, a prendere la tintarella.
A Monfalcone la "Cantada" a porte chiuse per colpa del "carognavirus"
Lo annuncia il sindaco di Monfalcone Anna Cisint, che si è confrontata con la Pro Loco di via Mazzini per stabilire il da farsi, alla luce anche delle varie ordinanze susseguitesi nel tempo. «Si è deciso di agganciare i carri alla Festa del vino», afferma. Ma non sarà troppo caldo per indossare maschere e costumi? «Quel mese, e comunque l’iniziativa si terrà nella prima quindicina, non è solitamente caratterizzato da temperature che rendono impraticabili gli eventi – replica Cisint –: sarà un Carnevale estivo».
Chiaramente, in tempi di emergenza, con l’Organizzazione mondiale della sanità pronta a pronunciare la parola fino a oggi impronunciabile – pandemia – fare previsioni a lungo termine significa attendersi un esito da Sibilla Cumana. D’altra parte ci sono anche esigenze di carattere organizzativo da contemperare. La stessa Pro Loco è chiamata a dare risposte, rispetto a ingaggi e appuntamenti, sicché andava messo un punto sulla situazione. Lo si è fatto rimandando tutto a giugno. E chissà, per quella volta, come si sarà evoluta la situazione. Ma sarà pronto, sior Anzoleto, al secolo Orlando Manfrini, a tirar fuori un costume in lino, più adatto alle temperature della bella stagione? «Qualcossa me inventerò...», replica sornione al telefono, mentre approfittando di uno scorcio di sole è andato a fare una passeggiata.
Anzoleto non sapeva niente del rinvio dei carri a giugno: «Mi lascia un po’ sconcertato, perché in 56 carnevali, non ho mai visto una parata in quel periodo, ma capisco che sia un modo anche per accontentare chi ha lavorato tanto nell’allestimento dei giganti di cartapesta, quindi mi attrezzerò». Manfrini ricorda che vi furono, sotto la presidenza Fabris della Pro loco, degli eventi carnascialeschi estivi, circa 30 anni fa, «ma non ebbero molto seguito perché si tennero in un periodo in cui la gente era già in ferie, tra luglio e agosto, ma a giugno non dovrebbe esserci questo problema: si può fare». «Cussì – conclude – posso dir, dopo el testament in streaming, de gaverle viste propio tute». E se lo dice Anzoleto... –
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