A Monfalcone restano gli stranieri, bisiachi in fuga

Nel saldo migratorio extracomunitari e comunitari a 1.468, da Sud e resto d’Italia a 727. In 745 migrano nel mandamento
Cittadini stranieri a Monfalcone
Cittadini stranieri a Monfalcone

MONFALCONE Aumentano in città gli stranieri e, per contro, cresce la tendenza alla “fuga” verso il mandamento monfalconese e l’Isontino. C’è da presumere che si tratti di residenti locali, bisiachi o del Goriziano, ma si tratta di un aspetto che richiede il necessario approfondimento. Intanto emerge un altro elemento, la tendenza a rimanere a Monfalcone anche da parte delle persone provenienti dal Sud e dal resto d’Italia. È questo sostanzialmente il quadro orientativo in ordine ai flussi migratori che caratterizzano la città. Un quadro mutevole e fluttuante nel tempo, che chiama in causa un ragionamento di prospettiva futura nel monitorare il cambiamento. Lo scenario desunto dai dati comunque è tendenziale ponendo però la riflessione sulla composizione della popolazione monfalconese. I primi dati, tuttavia, emergono dal rapporto tra immigrati e emigrati registrati nell’arco di cinque anni, dal 2010 al 2014. Il saldo indica un dato positivo per gli stranieri, a fronte di 1.468 unità, altrettanto positivo per gli italiani del Sud e del resto della Penisola, a quota 727, mentre si registra un’inversione di tendenza per i flussi interni all’area mandamentale e isontina, con un saldo negativo, pari a -745 unità.

I dati forniti dal Comune richiedono approfondimenti e integrazioni, ma ciò che viene confermato è l’incidenza sulla popolazione delle dinamiche occupazionali, in particolare legata al cantiere navale. In termini generali, la popolazione a Monfalcone è pari a 28.122 abitanti, a fronte di una componente straniera, tra extracomunitari e comunitari, di 5.517 residenti. Si tratta del 19,62%, quasi un quinto degli abitanti complessivi. Tra gli stranieri, la comunità bengalese resta la più numerosa, a fronte di 1.866 residenti, il 6,64%. Rappresentativa del 33,8% rispetto all’intera popolazione straniera. La comunità asiatica è seguita a una certa distanza dai rumeni, con 904 unità, il 3,21%, quindi, i croati 448 (1,59%), i bosniaci 377 (1,34%), macedoni 301 (1,07%), albanesi 178 (0,63%). In città sono rappresentate complessivamente 82 nazionalità, in numeri decrescenti e limitati a poche unità.

Richiama dunque l’attenzione la tendenza sostanziale degli stranieri a restare a Monfalcone, così come anche per gli italiani provenienti dal Sud e dal resto d’Italia.

Nell’ambito del flusso interno, tra l’area triestina, goriziana e mandamentale, invece, si evidenzia la perdita. C’è peraltro da capire, in mancanza di dati in tal senso, quale sia l’incidenza percentuale dei residenti provenienti dal Sud Italia e dal resto della Penisola, che nel rapporto demografico ufficiale restano aggregati nell’unica voce “italiani”.

L’andamento nel rapporto tra immigrati ed emigrati dà un’idea tendenziale dei flussi migratori dal 2010 al 2014.

Un elemento che appare chiaro, su tutto, è il veloce turn-over dei flussi in città. Nel dettaglio dei numeri, nel quinquennio considerato gli stranieri immigrati sono stati 2.195, pari al 29,7% del flusso complessivo in arrivo a Monfalcone. Tra questi, 1.444 sono extracomunitari e 751 comunitari. Gli immigrati italiani sono stati, sempre nel quinquennio considerato, 2.424, pari al 32,8%, di cui 800 provenienti dal Sud e 1.624 provenienti dal resto d’Italia. Gli immigrati da Trieste, Gorizia e mandamento sono stati 2.241 (30,4%). Tra questi, 553 provengono dall’area triestina, 251 dall’area goriziana e 1.437 dal mandamento.

Gli emigrati verso l’estero sono stati, invece, 727 (11,1%), mentre verso il resto d’Italia 1.697 (26%), di cui 460 al Sud e 1.237 nelle altre aree della Penisola. L’emigrazione locale è stata di 2.986 unità (44,3%), di cui 544 verso l’area triestina, 387 verso il Goriziano e 2.055 verso il mandamento monfalconese. I saldi quindi sono chiari: gli stranieri permangono in misura maggiore in città con un saldo positivo di 1.468 unità, così come gli italiani, con un saldo di 727 unità. Risulta, invece, negativo il saldo dei flussi locali, a -745 unità.

Nel dettaglio, il saldo per l’area triestina è positivo, con 9 unità, quello dell’area goriziana è pari a -136 unità e soprattutto il saldo relativo al mandamento è a quota -618 unità.

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