A Monfalcone il Gratta e vinci “sbanca” mezzo milione

Acquistato all’edicola dell’Anconetta in via Duca d’Aosta. La titolare: «Il fortunato ha depositato il biglietto in banca»

MONFALCONE Un “gratta e vinci” da 5 euro ha fruttato una vincita da 500 mila euro a un ancora ignoto cliente della rivendita di giornali e tabacchi di via Duca d’Aosta12/B, a poca distanza da largo Anconetta. È bastato un biglietto del tipo “Doppia sfida”, acquistato il 28 marzo, mercoledì della scorsa settimana, come tanti altri, come riferisce la titolare dell’edicola, Daniela Trentin, che della super vincita, senza eguali in città, ha saputo solo mercoledì mattina.

«Mi ha chiamato un ispettore della Lottomatica, dopo che l’acquirente del biglietto fortunato l’ha depositato in un istituto bancario, l’unico modo per procedere all’incasso per importi del genere», riferisce, mentre il marito Massimo Destrini e la figlia Laura che gestiscono con lei l’attività servono ai clienti, rispondendo alle domande e alle battute. «Eh, una bella vincita davvero», commenta già all’esterno della rivendita un bengalese, ancora in tuta da lavoro, leggendo con attenzione la grande riproduzione della comunicazione inviata ai titolari dell’attività da Lotterie Nazionali nella giornata di ieri. Altri alzano gli occhi allo striscione che dalla tarda mattinata di ieri annuncia dalla vetrina la maxi-vincita.

Una volta all’interno l’uomo, uno dei clienti abituali di cui parlava Daniela Trentin, compra un tagliando proprio del “Doppia sfida”, anche se tutte le probabilità di una vincita consistente sembrano essersi allontanate non da poco da Monfalcone dopo quella messa a segno a pochi giorni da Pasqua. Se, come declamano le regole del gioco, il 26,55% dei biglietti è vincente, solo 1 ogni 6 milioni 480 mila tagliandi dà diritto al premio massimo, quello appunto da mezzo milione di euro. In effetti le vincite dai 500 ai 2 mila euro non sono mancate nemmeno in via Duca d’Aosta, dove, però, un “colpo” del genere non se lo immaginavano proprio. «Una bella fortuna davvero – afferma la titolare –, che non evita di dover andare a lavorare, ma, sì, è in grado di cambiarti la vita, sistemare qualcuno in famiglia».

Detratta la parte dovuta allo Stato, secondo quanto riferisce Destrini, al vincitore dovrebbero restare comunque 440 mila euro. «Sono davvero contenta per chi ha vinto, perché i nostri clienti sono persone dai 30 anni in su, in media, gente che lavora – prosegue la titolare –. Ci sono tanti italiani, ma anche tanti stranieri». Trentin e il marito definiscono la loro clientela «abitudinaria», monfalconesi, vecchi e nuovi, che abitano in zona e per andare a casa magari utilizzano la pista ciclabile che sfila davanti all’attività ed è stata tra i motivi che hanno indotto la coppia ad abbandonare il chiosco posizionato sul marciapiede proprio in largo Anconetta (e che era comunque solo un’edicola). Di parcheggi a disposizione lungo la trafficata via che dal centro porta verso Ronchi dei Legionari, il centro commerciale, l’ospedale di rado ce ne sono, quindi gli avventori altrettanto di rado sono persone di passaggio. «Però veramente non sappiamo chi potrebbe essere stato a comprare il biglietto – afferma la titolare, sorridendo –, se una persona di qua o qualcuno con origini straniere. Chi ho visto oggi si è comportato in modo del tutto normale. Magari i nostri clienti sono davvero dei bravi attori. E poi individuare qualcuno tra le tantissime persone che giocano ogni giorno è molto difficile».

L’esercente e il marito confermano come i “Gratta e vinci” restino in cima alle preferenze dei tanti che giocano, assieme al DiecieLotto, le cui estrazioni si susseguono al ritmo di una ogni 5 minuti. Insomma, si puntano importi più piccoli, ma magari ogni giorno e, soprattutto, si scelgono i giochi che fanno parlare subito, o meno, la fortuna. In sostanza, il volume di vendite dei tagliandi e degli altri giochi d’azzardo supera quello della rivendita di riviste e giornali. «Certo che un regalo potrebbero farvelo, almeno un caffè» , lancia lì una cliente. «Di certo noi, se avessimo vinto, a quest’ora saremmo chiusi», dice ridendo Daniela Trentin.

 

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