A Monfalcone i ladri “spogliano” 20 barche in un mese

All’associazione sportiva Locovaz due furti e un bottino di oltre 20mila euro. Al Villaggio del Pescatore danni per 40mila
Barche ormeggiate nel canale Locovaz (Bonaventura)
Barche ormeggiate nel canale Locovaz (Bonaventura)

MONFALCONE Torna l’allarme nei marina. Siamo solo a metà aprile e i furti su commissione infieriscono. Una “piaga” che incombe peraltro sulla stagione estiva. Succede da un mese a questa parte. Questa volta ad essere colpita è l’area tra il canale Locovaz di Monfalcone e il Villaggio del Pescatore. Nel mirino sono passate tre nautiche. Si parla di una ventina di unità, per un danno complessivo di almeno 50mila euro.

Il raid più recente risale alla notte tra sabato e domenica, al Villaggio del Pescatore. I ladri hanno prelevato un motore e parti di attrezzature di bordo per un valore di oltre 20mila euro.Tra il 12 e 13 marzo scorsi, invece, è toccato alla Polisportiva San Marco del Villaggio del Pescatore, e proprio nella notte tra Pasqua e Pasquetta, la “visita” è piombata sull’Associazione sportiva Canale Locovaz.

Saccheggiano e abbandonano tre barche
Una delle imbarcazioni a cui è stato rubato il motore

Lungo le sponde della Polisportiva San Marco natanti in ormeggio sono stati “ripuliti” di parti di motore e altre attrezzature, sempre per un valore di 20mila euro. Altro “colpo”, quindi, assestato all’Associazione sportiva Canale Locovaz.

Qui, nella notte tra Pasqua e Pasquetta, hanno “spogliato” un’imbarcazione, che in termini nautici significa privarla del motore, del peso di 150 chili, e di tutti gli accessori e attrezzature, prelevando anche il sedile di navigazione, che è stato sbullonato.

Un secondo natante, invece, è stato spostato di 7-8 posti-barca, e portato vicino al cancello dell’associazione nautica, per poi prelevare la calandra, il coperchio del motore del valore di 1.600 euro, un’elica in acciaio inox, altri 500 euro, oltre a 5-6 giubbotti di salvataggio.

Particolare è la modalità adottata: entrambe le imbarcazioni sono state girate, con la prua rivolta all’esterno e la poppa verso la banchina. A far presumere il possibile arrivo dal mare dei malviventi. Tutti i furti sono stati regolarmente denunciati alle autorità di controllo preposte.

Restano la rabbia e il senso di impotenza di fronte a un fenomeno tanto recidivo quanto incalzante. Colpisce indistintamente, bypassando anche i sistemi di vigilanza e di dissuasione. Che si tratti di telecamere, di sistemi di allarme, di ronde notturne da parte delle pattuglie o della vigilanza privata, la sensazione è quella di non riuscire a fare abbastanza. Il tutto a fronte dei sacrifici e sforzi economici sostenuti dalle associazioni nautiche, dovendo far quadrare i bilanci.

Una recrudescenza altalenante, ma che si affaccia in particolare nel periodo del “risveglio” dell’attività da diporto. I furti di maggiore portata sono frutto di incursioni su commissione. L’abilità e le caratteristiche che sottendono a queste operazioni sono proprie di professionisti, comunque persone capaci di “mettere le mani” ed evidentemente a conoscenza di luoghi e della “vita” svolta nelle marine prese di mira.

Al Villaggio del Pescatore i ladri hanno “lavorato” indisturbati all’interno dei coni d’ombra delle telecamere.

L’allarme e la preoccupazione si rinnovano. Il fatto che già a metà aprile i furti hanno interessato una ventina di unità fa evidentemente pensare in prospettiva, avendo davanti ancora l’intera stagione estiva.

Ma il disagio riguarda anche atti vandalici e furti minori. All’Associazione sportiva Canale Locovaz sono “sorprese” che si rilevano pressochè quotidianamente.

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